Un'attesa immensa almeno quanto i deserti di Arrakis. Abbiamo aspettato Dune per oltre un anno, ma adesso l'imponente kolossal di Denis Villeneuve sta per arrivare al cinema. Dal 16 settembre, con un mese di anticipo sul pubblico americano, potremo finalmente goderci l'epico viaggio di Paul Atreides e immergerci in questo ambizioso adattamento del celebre romanzo di Frank Herbert. Come sapete noi il film l'abbiamo già visto e apprezzato al Festival di Venezia (qui trovate la nostra recensione), ma pensavamo fosse utile prepararvi alla visione raccontandovi dieci cose da sapere prima di vedere Dune.
1. L'inizio del viaggio
Partiamo da un elemento magari ovvio e scontato, ma che ci siamo accorti non essere noto a tutti. Questo Dune sarà solo la prima parte di un unico grande film. Durante la proiezione a Venezia abbiamo notato che sui titoli di testa, subito dopo il logo "Dune" è apparsa la scritta "Parte 1". Un sottotitolo che non appare sulle locandine e sul materiale promozionale del film, ma che è fondamentale per arrivare in sala consapevoli di quello che stiamo per vedere. La cosa è stata comunicata sin dall'inizio da Villeneuve, dal cast e dalla stampa, ma crediamo sia utile ribadirlo: Dune ha quindi un finale brusco, che interrompe di netto la storia, che verrà poi ripresa nella seconda parte. A tal proposito il regista Denis Villeneuve ha detto: "Per me il primo Dune è come un antipasto. La seconda parte è il pasto principale di cui possiamo aggiungere molto di più".
2. E la seconda parte?
E adesso l'ovvia domanda che ci stiamo ponendo in tanti: ma la seconda parte di Dune quando arriverà? In realtà la realizzazione del secondo film è vincolata agli incassi del primo. Nella remota possibilità che Dune si riveli un deludente flop al botteghino, quindi, c'è il serio rischio che il film resti troncato a metà. Ma ovviamente è uno scenario davvero improbabile, visto che il progetto è atteso dal grande pubblico e il film è di ottima fattura. Ufficialmente la seconda parte di Dune deve essere ancora girata, ma noi crediamo che Villeneuve abbia già qualche sequenza pronta nel cassetto. Sulla realizzazione del secondo film il regista ha dichiarato: "Se Dune verrà accolto con entusiasmo, prima o poi il sequel riceverà il via libera prima e io sono pronto per girare nel 2022. Mi piacerebbe portare sullo schermo il seguito il prima possibile". Insomma, se tutto dovesse andare per il meglio, secondo noi Dune: Parte 2 arriverebbe in sala nell'autunno del 2023. Quindi esattamente tra 2 anni. Un intervallo simile a quello che la Warner aveva impostato per la saga di Animali Fantastici, che inizialmente prevedeva un film ogni 24 mesi.
3. Il nuovo Star Wars?
In tanti, anche solo guardando il trailer, hanno definito Dune il nuovo Star Wars. Ovviamente è il contrario: è George Lucas che ha dichiaratamente "rubato" tanti elementi dal romanzo di Frank Herbert, ispirandosi a una delle saghe letterarie fantascientifiche più influenti di sempre. Lo stesso Villeneuve ha definito il suo nuovo Dune "una specie di Star Wars per adulti", ma per certi versi siamo più dalle parti di Game of Thrones. Perché Dune parla di casati familiari, di giochi di potere, di eredità e scontri tra re, principi e regine. Il film infatti prepara la scacchiera di un vasto immaginario, in cui tanti popoli diversi vivono in un labile equilibrio galattico. Quella di Dune è una fantascienza più sofisticata e cerebrale di Star Wars, perché tocca corde più esistenziali e filosofiche, ragionando sul peso del destino e sul senso della paura (almeno nella prima parte). Per cui chi si aspetta un nuovo Star Wars potrebbe rimanere spiazzato. Il bello di Dune è proprio nel suo essere unico e diverso da tutto quello che abbiamo già visto.
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4. Film maledetto
Trasporre Dune al cinema è sempre stata considerata un'impresa impossibile. Una missione rischiosa, considerando la complessità della fonte letteraria. Lo sa bene David Lynch, che nel 1984 diede vita a un film sciagurato, ricordato come il grande flop di un grande regista. Il film ha tutt'ora un certo fascino, visto il suo tocco visionario, ma quel Dune ha anche mostrato a tutti che comprimere troppi eventi in un unico film non è affatto una buona idea. A confermare la maledizione dietro gli adattamenti cinematografici di Dune ci pensa anche il mitico film mai nato del regista cileno Alejandro Jodorowsky, che aveva immaginato un film lungo 14 ore. Il progetto, iniziato negli anni Settanta, aveva un'ambizione spropositata e un'impostazione visiva sa dir poco psichedelica, prevedendo anche la partecipazione di Orson Welles e Salvador Dalì. La storia di questo fallimento è così ricca di spunti interessanti che nel 2013 è stato girato anche un documentario, chiamato Jodorowsky's Dune, arrivato nelle nostre sale qualche settimana fa. Insomma, questo nuovo Dune ha il difficile compito di spezzare una lunghissima maledizione.
5. Sogno nel cassetto
Quello che ci rassicura è la passione, l'amore e la competenza di chi ha lavorato a questa impresa piena di ambizione e coraggio. Stiamo parlando di Denis Villeneuve che sognava da anni di lavorare a questo film. Dopo aver letto il romanzo a soli 12 anni, il regista canadese ha iniziato a covare il desiderio di girare Dune, dichiarando di aver girato Arrival e Blade Runner 2049 anche per familiarizzare con il genere fantascientifico. Non è un caso che Dune sia il primo film in cui Villeneuve compare anche come produttore, e che il regista voglia dedicarsi alla saga per molti anni, visto che ha più volte rivelato che gli piacerebbe immaginare anche un terzo film dedicato a Messia di Dune.
6. Vermi imponenti
A livello estetico Dune è una meraviglia per gli occhi, ed è facile immaginare l'incredibile lavoro artistico dietro il design di ogni costume, scenografica, edificio e creatura. Però gli elementi più impegnativi da mettere in scena sono stati gli iconici vermi delle sabbie. Pensate: per trovare il giusto aspetto alle imponenti bestie di Arrakis ci è voluto più di un anno: "Abbiamo parlato di ogni piccolo dettaglio che avrebbe reso possibile una tale creatura, dalla trama della pelle, al modo in cui la bocca si apre, al sistema per mangiare il cibo nella sabbia. È stato un anno di lavoro per progettare e trovare la forma perfetta che sembrasse abbastanza preistorica".
7. Screzi con la Warner
Vi abbiamo raccontato la rottura tra Nolan e Warner Bros., e a dire il vero anche tra Villeneuve e lo studio americano c'è stato qualche screzio. La Warner ha annunciato che negli Stati Uniti Dune uscirà in sala e contemporaneamente anche su HBO Max e il regista non l'ha presa proprio benissimo. Villeneuve non le ha mandate a dire, e ha dichiarato che "lo streaming può produrre ottimi contenuti, ma non film della portata e delle dimensioni di Dune. Il mio team e io abbiamo dedicato più di tre anni della nostra vita per renderlo un'esperienza unica sul grande schermo. L'immagine e il suono del film sono stati meticolosamente progettati per essere visti nei cinema". E infine una frase emblematica pronunciata dal regista sulla questione streaming: "Guardare Dune sul piccolo schermo è come guidare un motoscafo in una vasca da bagno".
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8. Sperimentazioni sonore
La colonna sonora di Dune è curata da Hans Zimmer, che pur di partecipare al film ha dovuto rifiutare la proposta del suo grande amico Nolan, che voleva coinvolgerlo in Tenet. Anche Zimmer è un grande fan del romanzo e per musicare Dune ha trascorso mesi a creare nuovi strumenti, definendo e cercando nuove sonorità di contaminazione orientale. Il compositore ha detto che con Dune si è davvero spinto oltre i suoi limiti sperimentando come non mai.
9. Un montaggio sofferto
Dune è stato montato dopo lo scoppio della pandemia, il che ha influenzato per forza di cose la post-produzione del film, rendendola particolarmente sofferta e problematica. La principale sfida di Dune, per Denis Villeneuve, è stato proprio il lavoro di montaggio, realizzato da remoto: "Ci sono cose che un regista può fare da remoto grazie alla tecnologia. La supervisione degli effetti speciali è semplice, ma il montaggio, per me, non lo è affatto. Essere lontano dal mio montatore Joe Walker è stato un problema, mai come con Dune ho compreso quanto il montaggio sia come suonare della musica insieme a un altro, è necessario essere nella stessa stanza Si tratta di interazione umana, spontaneità, energia. Mi è mancato non essere nella stessa stanza col mio montatore, lavorare così è stato davvero penoso". Però non vi preoccupate: vi assicuriamo che nonostante tutto il montaggio di Dune è riuscito alla grande.
10. Dalle sabbie del tempo
In questo Dune ci sono due elementi che rimandano al film mai nato di Jodorwsky. La prima è l'attrice Chalotte Rampling, che in questo nuovo Dune interpreta l'inquietante reverenda madre. L'interprete era stata scelta dal regista cileno per interpretare Lady Jessica, la madre di Paul Atreides, ma pare abbia rifiutato il ruolo a causa di una scena che avrebbe coinvolto 2.000 comparse che defecavano contemporaneamente. L'altra citazione è invece molto raffinata. Il primo trailer del nuovo Dune è impreziosito da una suggestiva cover di "Eclipse" dei Pink Floyd, appositamente arrangiata per l'occasione dallo stesso Hans Zimmer. Questo perché nei piani di Jodorowsky la colonna sonora del suo imponente film sarebbe stata affidata proprio ai mitici Pink Floyd.