È quasi sempre stata una costante dei film del brivido, la presenza di una giovane protagonista femminile che si ritrova a dover confrontare la minaccia di turno. A seconda dei decenni e delle produzioni la sua caratterizzazione è mutata (nei film della Hammer la componente sessuale è solitamente presente in un modo o nell'altro, mentre da Halloween - La Notte delle Streghe in poi la final girl è tendenzialmente nota come quella nel suo circolo di amici che si astiene dai piaceri della carne), ma la sua presenza non è diminuita.
Negli ultimi vent'anni, poi, si è manifestata una certa tendenza nelle produzioni americane, ossia quella di affidare il ruolo principale femminile a note attrici televisive, che girano queste pellicole nella pausa tra una stagione e l'altra (spesso anche vari ruoli secondari sono affidati ad attori prevalentemente catodici).
Una strategia logica sul piano commerciale, dato che teoricamente permette di attirare un numero non indifferente di fan, soprattutto se l'attrice in questione è legata ad un serial dal target adolescenziale. Rivediamo insieme dieci esempi di questo trend, partendo dal più recente...
1. Lauren Cohan (The Boy)
Arriva il 12 maggio nelle nostre sale The Boy, film anglo-americano su una tata che si deve occupare di un "bambino" molto particolare. La ragazza ha il volto di Lauren Cohan, nota ai fan di genere per il ruolo di Maggie Greene in The Walking Dead dalla seconda annata in poi (e, nella stagione 2007-2008, per essere stata Bela Talbot in Supernatural). Sarà interessante vederla passare dall'agguerrita Maggie, capace di difendersi da orde di zombie, all'ingenua ed inesperta Greta Evans, tormentata dal misterioso Brahms. Anche perché in questo caso non ci sarà Glenn ad aiutarla...
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2. e 3. Taissa Farmiga e Nina Dobrev (The Final Girls)
Presentato all'ultimo Torino Film Festival nella sezione After Hours, The Final Girls è sostanzialmente un incrocio fra Pleasantville e Scream, dove la figlia di una nota attrice horror finisce, insieme agli amici, nel film che lanciò la carriera della madre. Considerato il plot altamente ammiccante ed (auto)ironico, era pressoché inevitabile che i ruoli delle ragazze - plurale, come dice già il titolo del film - venissero affidati a due attrici televisive di genere: Taissa Farmiga, vista in American Horror Story, e Nina Dobrev, che fino all'anno scorso è stata l'anima "umana" di The Vampire Diaries. I due approcci contrastanti delle attrici - la prima quasi chiusa in se stessa, la seconda sfrontata più o meno all'eccesso - rendono molto divertente ed efficace quest'accoppiata al servizio della cinefilia.
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4. Rose Byrne (Insidious)
L'attrice australiana, inizialmente scritturata per parti abbastanza piccole in film come Star Wars ep. II - L'attacco dei cloni e Troy, deve la sua fama americana soprattutto a Damages, dove ha saputo tenere testa a Glenn Close per cinque stagioni. Dopo la conclusione del terzo ciclo di episodi è stata reclutata dalla casa di produzione Blumhouse per Insidious, il film di James Wan che fa sua la tematica della casa infestata dagli spettri. Un'esperienza felice per Byrne, che è tornata nei panni di Renai Dalton per il secondo episodio, mentre nel terzo, un prequel, è stato ceduto il posto ad un'altra presenza femminile di non poco conto, Lin Shaye.
5. Jennifer Carpenter (Quarantena)
Già protagonista del poco visto e sottovalutato The Exorcism of Emily Rose, Jennifer Carpenter è nota in ambito televisivo per essere stata la sboccatissima Debra Morgan in tutte e otto le stagioni di Dexter. Nel 2008, quando la serie era in ascesa, l'attrice si è prestata ad una delle famigerate operazioni di remake americano di un horror internazionale di successo. Nel suo caso, le è toccata la parte della protagonista in Quarantena, rifacimento fin troppo fedele dello spagnolo Rec, con tanto di locandina che svela il finale. Carpenter ne esce comunque con abbastanza dignità, e si è risparmiata la necessità di apparire nell'insipido sequel, che si discosta completamente dal modello iberico ma continua a non trovare un'identità propria.
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6. Sophia Bush (The Hitcher)
Dal 2003 al 2012 Sophia Bush ha fatto parte del cast di One Tree Hill, uno dei teen drama più popolari della televisione americana (ovviamente trasmesso da CW). Mentre sul piccolo schermo doveva vedersela per lo più con problemi di cuore (al fianco di Chad Michael Murray, suo marito - ora ex - nella vita), al cinema ha dovuto affrontare un avversario ben più temibile: John Ryder (Sean Bean), l'autostoppista psicopatico che dà il titolo a The Hitcher, remake del film di culto degli anni Ottanta. Pur non essendo all'altezza dell'originale, il rifacimento ha comunque un merito a livello concettuale e di casting, ossia quello di affidare la parte principale ad una donna, mentre nel prototipo lo scontro fra bene e male era completamente al maschile.
7. Kristen Bell (Pulse)
Quando non era impegnata a risolvere crimini nei panni dell'indimenticabile, omonima protagonista di Veronica Mars, Kristen Bell si è prestata, anche lei, ad un remake di origine internazionale. In questo caso, parliamo del Giappone, patria di Kairo, il film di Kiyoshi Kurosawa che ha ispirato Pulse, un horror sui fantasmi che si servono di internet per invadere il mondo dei vivi. La versione americana è stato un flop a livello artistico e commerciale, anche se Bell si impegna al massimo. Da notare che in Non mi scaricare si allude ad un film in cui ha recitato Sarah Marshall (sempre Bell), descritto come "orribile, con una premessa ridicola". Ebbene sì, prendono in giro proprio Pulse...
8. Jessica Biel (Non aprite quella porta)
Per una certa generazione di telespettatori sarà sempre Mary Camden, la figlia maggiore del reverendo in Settimo cielo. Un ruolo lontano anni luce da quello di Erin, protagonista del Non aprite quella porta del 2003, alle prese con il folle Leatherface e la sua famiglia di cannibali. Non tutti hanno apprezzato questo remake prodotto da Michael Bay, e tra i detrattori ci fu anche il Leatherface originale, Gunnar Hansen (criticò soprattutto la macchina da presa collocata "a livello décolleté"). Detto ciò, la giovane attrice ha il carisma giusto, ed è un peccato che al posto di un seguito sia stato realizzato un mediocre prequel, penalizzato proprio dall'assenza di una protagonista forte.
9. Jennifer Love Hewitt (So cosa hai fatto)
Oggi la ricordiamo soprattutto per Ghost Whisperer, ma negli anni Novanta Jennifer Love Hewitt era tra i volti di una serie decisamente meno paranormale, ossia Cinque in famiglia (interpretava Sarah Merrin, successivamente protagonista dello sfortunato spin-off Cenerentola a New York). Nello stesso periodo mosse anche i primi, significativi passi al cinema, nello slasher So cosa hai fatto (e il seguito Incubo finale), nei panni di Julie James, ragazza tormentata dallo psicopatico Ben Willis (Muse Watson). Se la cava comunque meglio della collega Sarah Michelle Gellar, alias Buffy Summers, che nel medesimo film - e anche in Scream 2, uscito lo stesso anno - fa una gran brutta fine. E siccome si parla del franchise creato da Kevin Williamson...
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10. Neve Campbell (Scream)
Non potevamo non includere l'altro volto essenziale di Cinque in famiglia, Neve Campbell, alias Sidney Prescott, l'eroina di Scream e dei suoi tre seguiti (affiancata dalla Courteney Cox di Friends). Icona dell'horror postmoderno degli ultimi due decenni, Campbell è sopravvissuta agli attacchi dei vari Ghostface grazie ad un mix di grinta ed intelligenza, con sprazzi di brutalità lontani anni luce dalla sua performance catodica. E parlando di TV, uno dei motivi per cui fatichiamo ad apprezzare lo Scream televisivo è proprio l'assenza di una protagonista all'altezza di Sidney...
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