Papà si diventa
All'ombra dei grattacieli di New York le vite degli abitanti della Grande Mela vanno a velocità doppia. Tutto sfugge di mano: la metropolitana si agguanta per un soffio, i taxi sfrecciano sulle strade, ma vengono ripresi al volo; le quotazioni di una società salgono, ma possono scendere in picchiata alla velocità della luce; le quarantenni che non hanno ancora un marito e dei pargoli da accudire, vorrebbero non essere più sole. Con queste premesse è addirittura naturale che Kassie, spigliata e bella giornalista televisiva, senta forte il desiderio di diventare mamma. Non ha un compagno, ma ha un migliore amico, l'ipocondriaco e nevrotico Wally, a cui rivela senza imbarazzi il suo piano: trovare un donatore e mettere in cantiere un bebè. Davanti alla perentoria scelta della donna segretamente amata, Wally entra in crisi, ma fa buon viso a cattivo gioco per non deludere l'amica. Toccato l'apice della depressione davanti al biglietto d'invito al party per l'inseminazione di Kassie (migliaia di spermatozooi di cartoncino piovono per terra ai suoi piedi), Wally partecipa alla festa dove incontra Roland il donatore di seme (Patrick Wilson), un ragazzone senza l'ombra di un difetto, che mette definitivamente in corto circuito la già precaria esistenza dell'analista finanziario. Ubriaco, senza più nulla da perdere e con la complicità di una foto di Diane Sawyer (l'anchorwoman della ABC in odore di santità mediatica), Wally sostituisce lo sperma di Roland con il suo. Kassie resta incinta, lascia New York e dopo sette anni torna dal Minnesota per riprendere la sua vita di donna in carriera. E Wally ritrova il figlio Sebastian.
Con un azzardo neanche troppo rischioso potremmo dire che inizia proprio qui il nuovo film di Josh Gordon e Will Speck, Due cuori e una provetta, desolante traduzione italiana di The Switch (lo scambio), tratto dal racconto Baster di Jeffrey Eugenides. D'accordo, la storia ruota attorno ad uno dei nuovi paradossi della modernità (un uomo e una donna concepiscono un figlio senza aver mai fatto sesso, nonostante abbiano condiviso una vita di confidenze, tenerezze, ironiche dissertazioni sui sentimenti), ma la "tradizionale" rivelazione di due amici che scoprono di amarsi dopo svariati anni trascorsi a dimostrarsi il contrario, lascia il passo al corposo percorso di crescita del protagonista, a cui un eccellente Jason Bateman regala il suo volto di uomo medio dallo sguardo malinconico. Il contorno è un gradevole pretesto che mette in risalto il dolore e la solitudine di un uomo apparentemente realizzato, ma imprigionato in un grigio appartamento; uno che davanti ad una donna e ad un bicchiere di vino rosso riesce solo ad elencare la lunga lista di malanni che lo affliggono, disturbando a qualunque ora della notte l'unico migliore amico (bravissimo nel ruolo Jeff Goldblum). Basterebbero le sue divagazioni intellettualoidi sul mondo, il controcanto in bianco e nero sulla frenetica vita di New York, i tristi maglioni a righe a fare di questa opera una commedia "al maschile" di ottimo livello. Il minuzioso racconto della conquista di una paternità non solo biologica, ma prima di tutto affettiva, riesce perfino ad emozionare in certi momenti, quando ad esempio il confronto serrato con quella piccola persona che si trova davanti (il delizioso Thomas Robinson) lascia intravedere in Wally una disperazione ben più profonda, curata (e guarita) da una resa senza mezzi termini di fronte al proprio figlio. Se il risultato finale, però, non appare del tutto equilibrato e ben fuso, in parte la colpa va addebitata ad una sceneggiatura che seppur briosa non ha saputo raccontare con lo stesso acume e varietà di sfumature il mondo femminile, le cui uniche rappresentanti sono una classica quarantenne in crisi sentimentale, interpretata con consolidata bravura da Jennifer Aniston e una svitata che organizza sperma-party credendo di essere simpatica (la rediviva Juliette Lewis). Questo squilibrio penalizza un'opera dalle ottime premesse, in certi punti girata col freno a mano tirato dal duo di registi. Sull'operazione aleggiano gli spiriti di Little Miss Sunshine e Juno (stesso team di produttori), ma sarebbe ingiusto paragonare le opere; nonostante qualche piccola imperfezione, infatti, Due cuori e una provetta mantiene una spiccata originalità.
Movieplayer.it
3.0/5