Recensione Robin Hood (2010)

Il loro amore è iniziato dieci anni fa ormai e per celebrare la grande empatia professionale che li unisce la coppia d'oro Ridley Scott - Russell Crowe torna sul grande schermo con uno strepitoso Robin Hood, un kolossal in cui si torna a respirare aria di leggenda.

Il gladiatore scocca la sua freccia

A dieci anni dal film che l'ha fatto entrare nel mito cinematografico nei panni del comandante Massimo Decimo Meridio, il gladiatore Russell Crowe torna ad impossessarsi delle gesta di un altro storico giustiziere, fiero e impavido come il guerriero romano, pronto anch'egli a schierarsi contro i regnanti pur di difendere i diritti dei più deboli, disposto a contrastare con ogni mezzo il nuovo sovrano in ordine di successione e a rinnegare il suo passato di fedele servitore al servizio della corona. Parliamo del leggendario Robin Hood, personaggio tra i più amati e cinematografici della storia britannica, che dopo esser stato interpretato con stili e approcci diversi da due grandi del cinema moderno come Sean Connery e Kevin Costner, ora presta spada, anima e cuore alla forgiatura di Sir Ridley Scott per conquistarsi un posto nella leggenda cinematografica.

Siamo nel XIII secolo dopo Cristo, Robin Locksley è uno degli arcieri a servizio di Sua Maestà Riccardo I, detto Cuor di Leone. Vedendo morire il Re in un'imboscata, Robin decide di tornare in patria insieme ai suoi compagni e sotto mentite spoglie per riconsegnare la corona alla Regina Madre e piangere insieme a lei e ai sudditi di Nottingham la sua dipartita. Ma quello che gli si pone davanti agli occhi una volta sbarcato è uno spettacolo che Robin non avrebbe mai voluto vedere. La Gran Bretagna è un paese sconvolto dalla guerra civile e finito in disgrazia, sia per le lotte intestine tra i baroni del nord che per gli assalti dei francesi decisi a conquistare il conquistabile. La successione al trono di Giovanni non farà che peggiorare il quadro già desolante: il nuovo sceriffo da egli nominato impone immediatamente nuove tasse per finanziare l'esercito in battaglia e combattere il nemico, chiunque esso sia. Un'epoca buia cui Robin, insieme al suo gruppetto di inseparabili amici e compagni di tante battaglie, cercherà di dare una svolta scatenando nella contea una vera e propria rivoluzione popolare. Una ribellione necessaria ma dettata anche dall'amore, quello che nascerà nel suo apparentemente arido cuore per Lady Marion, una donna forte e volitiva che da tempo sta cercando di combattere con le buone o con le cattive i soprusi dello sceriffo despota. In un primo momento vedova inconsolabile e scettica, Marion diventerà complice e compagna inseparabile di quell'ex crociato dallo sguardo di ghiaccio giunto in città in maniera misteriosa. Sarà l'amore per una terra e per una donna a salvare Robin dalla dannazione, dall'ennesima fuga per la sopravvivenza e dall'ultima sanguinosa battaglia in nome della giustizia...
Dopo il successo planetario de Il Gladiatore i due sono andati a vendemmiare in Francia con Un'ottima annata - A Good Year, hanno esplorato il mondo della malavita con American Gangster e indagato negli intrighi di guerra con Nessuna Verità. Il loro amore è iniziato dieci anni fa ormai e per celebrare la grande empatia professionale che li unisce la coppia d'oro Ridley Scott - Russell Crowe torna sul grande schermo con uno strepitoso Robin Hood, un _kolossal _in cui si torna a respirare aria di leggenda.

Il film sfrutta forse il trampolino di lancio più prestigioso possibile aprendo con veemenza i battenti del 63° Festival di Cannes ma non è il blockbuster _commerciale che tutti si aspettano. Siamo di fronte ad una rilettura in chiave storico-avventurosa del celebre personaggio che poggia su una ricostruzione storiografica e scenografica a dir poco eccellenti e disegna personaggi amabili, potenti e di grande spessore umano e narrativo a partire da lui, Russell Crowe, senz'altro il Robin Hood più irresistibile e affascinante di tutti i tempi. La passione di Scott per la storia antica, come dimostrano anche I duellanti e Le crociate, torna ad impossessarsi della sua vena artistica spingendolo a fare chiarezza una volta per tutte sulla provenienza e sull'identità vera dell'arciere più famoso del mondo. La storia narrata in questo film non è infatti la 'solita' storia di Robin Hood ma una sorta di _prequel alle vicende raccontate da tutti gli altri film realizzati su di lui prima di questo. E' alla fine del film, infatti, che Robin Locksley diventa Robin 'the Hood', il fuorilegge più popolare e amato della storia d'Inghilterra che vive nascosto nei boschi con la sua comunità rubando ai ricchi per dare ai poveri. E' così che il geniale regista di Blade Runner allontana il più possibile il 'suo' Robin Hood dal cliché, svestendolo di tutte le sfaccettature macchiettistiche affibbiategli nel tempo e di ogni romanticismo gratuito e sdolcinato, restituendo la figura di un ribelle senza tempo un guerriero esperto che vive sulla sua pelle la crudeltà di un'epoca tra le più buie della Storia.

Fortuna che c'è Ridley Scott, uno dei pochi al mondo che può permettersi di puntare ancora tutto su queste storie universali, storie di grandi uomini valorosi del passato, veri o immaginari, che hanno esercitato per secoli una grande influenza sull'immaginazione popolare. Figure emblematiche, come quella di Robin Hood, che rimarranno per sempre simbolo di ribellione sociale e di autenticità in un mondo assai più vero di questo, un mondo che purtroppo non tornerà mai più.
Non è più il romantico principe dei ladri, non è un bandito ma neanche un eroe troppo buono o con la faccia e le mani troppo pulite, tanto meno è l'uomo in calzamaglia canzonato da Mel Brooks o una 'volpe' come l'ha sempre disegnato la Disney. Il Robin Hood di Ridley Scott è un uomo affranto dalla cupidigia e dalla brutalità del potere, uno che odia i soprusi ed è leale e audace, un arciere infallibile al servizio dei giusti e degli indifesi, un Cupido che scocca la sua freccia di passione dritta nel cuore di tutti gli innamorati del cinema. Un film assolutamente imperdibile.

Movieplayer.it

4.0/5