Lo abbiamo visto nei panni di Marcus Wright in Terminator Salvation, che è arrivato nelle nostre sale venerdì scorso, accanto a un cast di prestigio formato da Christian Bale, Helena Bonham Carter e Bryce Dallas Howard, ma per Sam Worthington non finisce certo qui, perchè l'inarrestabile attore australiano ha già concluso da tempo le riprese di Avatar, per il quale è stato scritturato da James Cameron e attualmente è impegnato sul set di Clash of the Titans, nel quale interpreta Perseo, figlio di Zeus. Ad appena 33 anni, Worthington è diventato un po' il simbolo di una terra che continua a sfornare star di serie A, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi di Hollywood in termini di popolarità e appeal. Sembra quasi un caso che l'attore sia nato a Perth, la città che ha dato i natali a Heath Ledger, ormai entrato nel mito dopo la sua tragica fine e con una manciata di ruoli interpretati sul grande schermo - tra cui il Joker de Il cavaliere oscuro e uno dei due cowboy innamorati de I segreti di Brokeback Mountain - ma Worthington sembra determinato a non lasciarsi travolgere dalle logiche perverse dello star system, e a rimboccarsi le maniche saltando da un set all'altro, senza fermarsi mai, evitando di "perdere tempo e farne perdere ad altri", come dice lui, e determinato a costruirsi un curriculum di tutto rispetto.
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Ma adesso - anche se Cameron ha dovuto passare sei mesi a cercare di convincere i finanziatori che Worthington era la persona giusta per il suo progetto nonostante fosse praticamente uno sconosciuto - mentre l'attesa e la curiosità per Avatar si fanno sempre più febbrili, l'industria del cinema non è rimasta a guardare e si è già "appropriata" della scoperta del regista di Titanic per progetti più immediati ma di sicuro richiamo, anche se a Worthington non interessa essere semplicemente "uno che dice le sue battute e si preoccupa di essere carino davanti alla macchina da presa, perchè anche una scimmia sarebbe capace di fare questo". All'attore australiano intereressa sviluppare il personaggio che gli è stato affidato senza alcuna vanità, e di conseguenza far funzionare la storia sul grande schermo, "altrimenti sarebbe una gran perdita di tempo". Non manca certo la grinta quindi, a questo attore dal volto che sembra scolpito in una roccia grezza e al tempo stesso viva, con gli occhi già segnati, due fessure in un mare di lentiggini, attentissimi a scrutare ciò che lo circonda. Ed è proprio grazie alla sua personalità che riesce a spianarsi la strada verso verso Hollywood, che è tutta in salita, ma anche a una certa vanità - non quella scontata, di molti suoi colleghi - che gli impone di fregarsene quello che pensa la gente di lui come persona, ma di tenere fortemente in considerazione quello che pensa il pubblico del suo lavoro di attore e di ogni suo investimento in questo contesto.
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