Saranno Woody Harrelson, Simu Liu e Djimon Honsou i protagonisti del film Last Breath, diretto da Alex Parkinson.
Il progetto è tratto dall'omonimo documentario realizzato dal regista nel 2019 insieme a Richard Da Costa.
Last Breath racconta quello che accade quando un sommozzatore è bloccato sul fondo del Mare del Nord e si ritrova alle prese con un incidente causato dal mare agitato che ha delle conseguenze anche sull'attrezzatura della nave. L'uomo si ritrova quindi con solo cinque minuti di ossigeno, nel buio totale e nell'acqua gelata, senza avere alcuna possibilità di essere soccorso per trenta minuti. La sceneggiatura è stata firmata da Mitchell LaFortune e nel team della produzione ci sono anche Paul Brooks e David Brooks.
Alex Parkinson ha dichiarato parlando del film con Woody Harrelson e Djimon Hounsou: "Si trova a 100 metri di profondità, ha cinque minuti di ossigeno, tutto dipende dal gruppo di persone con cui lavora che devono unire le forze e superare ostacoli insormontabili per completare un salvataggio impossibile. Il film affronta molte idee: la forza dello spirito umano e la capacità di tenere duro. C'è questo povero tizio che è in fondo al mare e cerca di resistere il più lungo possibile. Si trasforma in un'incredibile corsa contro il tempo che nel film si svolgerà in tempo reale. Si tratta di una di quelle situazioni in cui le persone non sanno come sia sopravvissuto".
Il filmmaker ha spiegato che la situazione è stata causata quando degli strumenti automatici sono andati offline sulla nave, mettendo fuori uso tutti i sistemi di sicurezza, situazione che è accaduta anche se sembrava quasi impossibile.
Il capitano, alla guida della nave per la prima volta, ha dovuto capire in brevissimo tempo come condurre la nave.
Il sommozzatore che si è trovato in quella situazione si chiamava Chris Lemons, mentre a guidare le missioni di salvataggio ci sarà Dave (Simu Liu). Il regista ha raccontato: "Chris era in una situazione in cui stava finendo l'ossigeno e ha perso i sensi proprio nel momento giusto, e la sua temperatura corporea si è abbassata portandolo in uno stato di stasi. Se avesse avuto più ossigeno, la sua temperatura corporea si sarebbe abbassata e sarebbe morto di ipotermia. Se avesse avuto meno ossigeno sarebbe morto di asfissia".