Timothée Chalamet, protagonista del film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, ha appena finito di girare un lungometraggio diretto da Woody Allen, intitolato A Rainy Day in New York, ed ha deciso di devolvere il compenso a Time's Up (il fondo per la difesa legale delle vittime di reati sessuali), al centro LGBT di New York - sua città natale - e al RAINN (Rape, Abuse & Incest National Network, ovvero la più grande organizzazione contro le violenze sessuali negli USA).
Il giovane attore ha condiviso la decisione con un post esplicativo su Instagram, apparso poche ore fa, in cui commenta la scelta dicendo: "Quest'anno ha cambiato il modo in cui vedo e percepisco molte cose. È stata una forma di educazione emozionante e a volte illuminante". È evidente che Chalamet si riferisca alla tempesta di scandali che ha travolto Hollywood (e non solo) negli ultimi mesi, e che ha permesso l'emersione di molte iniziative quali appunto anche la difesa legale di Time's Up ed il movimento #MeToo, che si battono contro le molestie, l'abuso e le aggressioni sessuali. "Sto imparando che un buon ruolo non è l'unico fattore da tenere in conto nell'accettare un ingaggio", ha continuato, "mi è diventato molto chiaro negli ultimi mesi, in cui sono stato testimone della nascita di un movimento potente che si prefigge di porre fine all'ingiustizia, ineguaglianza e soprattutto al silenzio".
L'attore dice anche di aver ricevuto molte domande di recente riguardo il suo lavoro sul set di Woody Allen, e di essere stato impossibilitato a rispondere per via di "obbligazioni contrattuali", ed è stato proprio il silenzio forzato che l'ha spinto ad agire in maniera plateale: "Non voglio trarre profitto dal mio lavoro nel film, perciò donerò l'intero salario a tre enti benefici". Anche la i suoi colleghi avevano fatto la stessa scelta: Rebecca Hall ha donato i proventi del film a Time's Up, mentre Griffin Newman li ha destinati a RAINN. Il messaggio si conclude con queste parole: "Voglio essere all'altezza dei coraggiosi artisti che mi circondano e che stanno combattendo affinché chiunque venga trattato con il rispetto e la dignità che merita".
Un post condiviso da Timothée Chalamet (@tchalamet) in data: Gen 15, 2018 at 8:51 PST