Willy Monteiro, Chiara Ferragni condivide un post: "Il problema è la cultura fascista"

Chiara Ferragni dopo aver espresso il suo dolore per la morte del giovane Willy Monteiro ha condiviso un post in cui si attribuisce la colpa dell'omicidio di Colleferro alla cultura fascista.

Chiara Ferragni ha espresso indignazione per la morte di Willy Monteiro: l'influencer ha condiviso un post in cui si fa risalire la brutale violenza degli assassini alla cultura fascista e razzista.

Nella notte tra il 5 e 6 settembre Willy Monteiro Duarte è stato ucciso a Colleferro durante una rissa, cinque persone si sono accanite contro di lui ammazzandolo con calci e pugni. Quattro persone sono state arrestate, due di queste, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi praticavano la MMA, sport che mischia boxe ed arti marziali.
Secondo alcuni testimoni un familiare di uno degli arrestati avrebbe detto "In fin dei conti cosa hanno fatto? Niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario" . Queste parole, che hanno fatto crescere ancora di più la rabbia e l'indignazione delle persone, sono state riprese da Chiara Ferragni e Fedez nelle loro storie, i Ferragnez hanno commentato con un lapidario: "Dove andremo a finire?". Chiara poi si è stretta attorno al dolore dei genitori offrendogli le sue condoglianze e la solidarietà: "Condoglianze alla famiglia, mi spiace che oltre alla sofferenza dobbiate subire anche queste cose".

Poco dopo scorrendo nelle storie di Chiara Ferragni si trova una condivisione molte interessante, l'infliuencer ha fatto sua un post pubblicato sul profilo Instagram @spaghettipolitics che ha ricostruito quanto è successo. Questo account è noto per spiegare gli eventi italiani alle persone che vivono al di fuori dei nostri confini, i post in genere sono sia in italiano che in inglese.
Ecco cosa ha condiviso Chiara Ferragni: "Due giorni fa è stato ucciso Willy Monteiro, italiano 21enne dalla pelle nera da un gruppi di quattro fasci che l'hanno ammazzato a calci.Il problema lo risolvi cambiando e cancellando la cultura fascista e sempre resistente in questo paese, non cancellando il mezzo tramite il cui i fasci hanno fatto violenza. Il problema non lo risolve nascondendolo sotto al tappeto, lo si risolve con la cultura e l'istruzione". Una presa di posizione quella dell'imprenditrice che farà sicuramente discutere, ma decisamente più coraggiosa delle parole di alcuni sociologi che oggi tentano di lanciare una ciambella di salvataggio agli assassini di Willy.

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