Venezia 2023, Damien Chazelle a sostegno dello sciopero degli sceneggiatori: "L'arte deve essere sostenibile"

Damien Chazelle, presidente di giuria di Venezia 2023, si presenta in conferenza stampa sfoggiando una t-shirt a sostegno dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood.

Venezia 2023, Damien Chazelle a sostegno dello sciopero degli sceneggiatori: 'L'arte deve essere sostenibile'

Presidente di giuria di Venezia 2023, Damien Chazelle si presenta alla conferenza stampa di apertura sfoggiando una t-shirt con la scritta "Writers Guild on Strike". come lui anche altri giurati, a partire dal regista Martin McDonaugh, mostrano il loro sostegno allo sciopero che paralizza Hollywood da maggio.

"Oggi è il 121° giorno di sciopero degli sceneggiatori e il 48° giorno di sciopero degli attori" ricorda il regista di La La Land e Babylon. "Penso che esista un'idea di base secondo cui ogni opera d'arte ha valore di per sé, è non è ridotta a un mero contenuto - per usare la parola preferita di Hollywood in questo momento - da mettere in cantiere. Il concetto che l'arte può essere sostenibile per le persone che la realizzano è stato devastato negli ultimi 10 anni. A Hollywood stiamo vivendo un momento difficile, non solo attori e sceneggiatori, ma anche tutti gli altri addetti ai lavori. Ma oggi siamo qui per celebrare l'arte del cinema".

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Da La La Land a First Man: il cinema ossessionato di Damien Chazelle

Parlando del suo ruolo di Presidente di giuria, Damien Chazelle si schernisce e confessa: "Sento di non meritarmi pienamente di essere membro di questa giuria. Per me sarà difficile giudicare registi che amo da così tanto tempo, ma cercherò di fare del mio meglio. Credo che l'unica preparazione per fare il presidente di giuria è mantenere una mente aperta, ovvio che i film non ci piaceranno tutti allo stesso modo, ma non vedo l'ora di poter vedere film e celebrare il cinema, questo è un sogno che si avvera".

Soffermandosi su Venezia e sulla sua rappresentazione, il regista svela: "Ho rivisto Morte a Venezia e Don't look now, grandi storie ambientate a Venezia, ma non so se esiste un modello per parlare di questo luogo. Mi piace l'idea che il cinema sia una condizione da sogno. Questo credo sia il miglior festival del mondo, mi sento fortunato a essere stato invitato qui. Questo sembra un buon posto per il cinema"_.