Venezia 2015: il programma della Settimana della Critica

Peter Mullan e Antonio Capuano apriranno e chiuderanno la sezione che festeggia 30 anni di vita.

Annunciato il programma della Settimana Internazionale della Critica, sezione indipendente della Mostra del Cinema di Venezia giunta alla 30° edizione. In questa edizione vi saranno dei momenti volti a celebrare la storia della sezione tra cui il Premio Speciale alla migliore Opera Prima di questi 30 anni, assegnato attraverso un referendum fra i critici italiani al regista e attore Peter Mullan, che con Orphans, nel 1998, rivelò il suo talento proprio nel programma della Sic, quattro anni prima di conseguire il Leone d'Oro per Magdalene. Orphans verrà presentato il giorno dell'inaugurazione della Sic alla presenza del suo autore.

Ed è a suo modo celebrativo anche l'evento di chiusura di questa edizione. Nel 1991 la Settimana della Critica fu vinta dal film di Antonio Capuano Vito e gli altri. A distanza di 24 anni e con una filmografia che testimonia un percorso di cinema personale e indipendente, mai sceso a patti con mode e tendenze imperanti, Capuano presenta alla Sic il suo ultimo film di finzione, Bagnoli Jungle, ennesimo esempio di libertà espressiva e di coraggio. Un film che mette a confronto tre generazioni, attraverso storie che si incastrano l'una nell'altra, che si muovono in un territorio difficile, spesso degradato ma estremamente vitale come la periferia nord di Napoli che si sviluppa attorno all'ex stabilimento siderurgico di Bagnoli.

Quest'anno ai sette film in concorso si aggiunge, un po' imprevisto, un ulteriore titolo in pre-apertura. Si tratta di un colpo di fulmine che dura 4 ore e 40 minuti: si intitola Jia (The Family), ed è l'opera prima di un regista cinese con cittadinanza australiana, Liu Shumin. Racconta, con toni autobiografici ma di finzione e utilizzando attori non professionisti ma straordinariamente espressivi, alcuni giorni nella vita di una coppia di anziani genitori in una città dell'interno della Cina. Ne segue i movimenti e i rituali quotidiani, le dinamiche di relazione nei confronti dei tre figli, le loro ordinarie preoccupazioni e le minacce della vecchiaia, con un lungo viaggio che i due compiono per far visita proprio ai figli, attraverso il quale conosceremo una Cina in profonda trasformazione, in bilico tra tradizione e modernità.

Due giovani incrociano le loro traiettorie in fuga da un presente privo di prospettive di lavoro o da un amore finito male, nel film italiano in concorso: Banat di Adriano Valerio. Dalla Puglia in Romania, secondo un percorso di emigrazione al contrario, l'agronomo Ivo (un convincente Edoardo Gabbriellini) trascina con sé il destino della restauratrice Clara (una intensa Elena Radonicich). Un film che rivela il sicuro talento di un regista già vincitore del David di Donatello e di una menzione speciale a Cannes con un suo corto.

Anche il regista del film portoghese Montanha, João Salaviza, esibisce un pedigree di tutto rispetto: vincitore sia di una Palma d'Oro che di un Orso d'Oro con due dei suoi corti, impreziosisce il programma della Sic con questo suo primo lungometraggio, in cui racconta le vicende di David, 14 anni, che vive una fase cruciale della propria esistenza, costretto a crescere velocemente in mancanza di sicuri punti di riferimento familiari. Un affascinante e poetico gioiello, in linea con la tradizione più felice del cinema portoghese contemporaneo.

Ancora una famiglia, segnata dolorosamente dalla momentanea assenza materna e dalla misteriosa scomparsa del padre, nel film rivelazione inglese Light Years di Esther May Campbell, una giovane regista già autrice di un corto premiatissimo e di alcuni episodi di serie televisive. Tre ragazzi di età diverse costretti a confrontarsi con le distanze "anni luce" che li separano dalla vita adulta, in un road movie "a piedi" che li condurrà alla coscienza del mondo reale che li circonda. Una scoperta sicura di questa selezione.

Una madre molto presente nella vita della protagonista, in quel suo rappresentare un mondo di tradizioni e pregiudizi che ne ostacolano le scelte di vita, nel film turco dell'altra regista donna presente in selezione, Senem Tuzen: in Ana yurdu (Motherland), la scrittrice Nesrin, emancipata, con due matrimoni e un aborto alle spalle, torna nel suo paese d'origine a confrontarsi con i fantasmi del suo passato. Un film molto personale e anche politico, ennesimo esempio dello stato di salute di questa cinematografia.

Nella tribù Yakel dell'isola di Tanna non esiste il matrimonio d'amore, le regole impongono unioni di convenienza che risolvono anche conflitti con le comunità vicine: nel film Tanna degli australiani Martin Butler e Bentley Dean, documentaristi per la prima volta alle prese con un film di finzione, la storia d'amore tra Wawa e Dain sarà osteggiata fino alle estreme conseguenze. Una messa in scena fiammeggiante come il vulcano dell'arcipelago al centro delle riprese, che utilizza come attori gli indigeni del luogo. Un bellissimo ed eccentrico melò.

La politica come fantasma del passato nel film proveniente da Singapore, The Return, di Green Zeng: un vecchio fa ritorno a casa dai due figli dopo aver trascorso decine di anni in carcere per un'accusa di comunismo, che nel regime di Singapore equivale al peggiore dei mali. Wen si confronterà con l'accettazione dei suoi cari ma anche con le trasformazioni del suo paese, in un film dallo stile tra i più raffinati e classici dell'intera selezione di quest'anno.

E i conflitti politici animano anche lo sfondo del primo lungometraggio nepalese presentato a Venezia, opera prima di un regista, Min Bahadur Bham, che è stato già presente alla Mostra con un suo cortometraggio. In Kalo pothi (The Black Hen) le vicende di due bambini e della loro gallina si intrecciano a quelle della comunità di un villaggio in cui divampa (siamo sul finire degli anni Novanta) la guerra civile fra governo e guerriglieri maoisti. Un delizioso film d'avventura che non mancherà di avere i suoi appassionati sostenitori. Di seguito il programma completo.

IN CONCORSO

Ana yurdu (Motherland/Madrepatria) di Senem Tuzen Turchia-Grecia, 2015 - World Premiere

Banat (Il viaggio) di Adriano Valerio Italia-Romania-Bulgaria-Macedonia, 2015 - World Premiere

Kalo Pothi (The Black Hen/La gallina nera) di Min Bahadur Bham Nepal-Francia-Germania, 2015 - World Premiere

Light Years (Anni luce) di Esther May Campbell Regno Unito, 2015 - World Premiere

Montanha (Montagna) di João Salaviza Portogallo-Francia, 2015 - World Premiere

The Return (Il ritorno) di Green Zeng Singapore, 2015 - World Premiere

Tanna di Martin Butler e Bentley Dean Australia-Vanuatu, 2015 - World Premiere

EVENTI SPECIALI FUORI CONCORSO

Pre-apertura Jia (The Family/Famiglia) di Liu Shumin Australia-Cina, 2015 - World Premiere

Film di apertura Premio Saturnia - SIC 30 Special Award Orphans di Peter Mullan Regno Unito, 1998

Film di chiusura Bagnoli Jungle di Antonio Capuano Italia, 2015 - World Premiere