Tre pellicole in concorso per la sesta giornata di Festival, che si preannuncia ricca di titoli interessanti e personalità molto attese, ma dovrà fare a meno di quello che sarebbe stato sicuramente uno dei nomi di punta, almeno dal punto di vista mediatico, di questa edizione. Vasco Rossi non sarà a Venezia per la presentazione del film Questa storia qua, ma tramite una nota rilasciata sulla sua pagina ufficiale su Facebook, non ha mancato di sottolineare quanto sia stato importante partecipare alla realizzazione della pellicola:
"Questa Storia Qua di Bibi Righetti e Alessandro Paris, mi ha riportato a casa." - ha scritto Vasco - "Bibi è la figlia di un caro amico di infanzia. Angelo Righetti. Oggi psichiatra. Una vera testa di Zocca. È venuta chiedendomi di darle fiducia. Aveva in mente un progetto. Una storia. Raccontare la terra dove sono cresciuto e dove è nata la rockstar Vasco Rossi. I motivi, gli umori, gli odori e la gente che popolava quello che noi chiamiamo il paesello natio. Bibi è di terza generazione, non è vissuta a Zocca ma la conosce molto bene. È intelligente e vivace e non avevo dubbi potesse raccontare in modo originale e inedito la storia e l'ambiente. Ne è uscita un'opera molto poetica." L'assenza di Vasco è motivata da ragioni di salute che hanno sollevato non poche preoccupazioni tra i fan, e costretto il cantante a rinunciare ad esibirsi in tour e a partecipare alla Mostra di Venezia.
In assenza di Vasco, la Mostra in ogni caso ha avuto il suo momento rock ieri sera, con la performance di Patti Smith sul red carpet, in occasione della premiere del film dedicato a Fernanda Pivano. La Smith ha sottolineato l'affetto che la legava a Nanda, e soprattutto l'ammirazione da parte della scrittrice scomparsa nel 2009.
La competizione prosegue con La talpa di Tomas Alfredson, debutto in lingua inglese per l'autore di Lasciami entrare. Ambientato negli anni Settanta, La talpa è il remake di una miniserie televisiva del 1979, ed è incentrato sulla storia di George Smiley, un ex agente del MI6 ormai in pensione, alle prese con la nuova vita fuori dai servizi segreti. Quando un agente caduto in disgrazia gli rivela la presenza di una talpa nel cuore del Circus, Smiley è costretto a rientrare nel torbido mondo dello spionaggio. Dopo la presentazione veneziana, il film di Alfredson arriverà nelle sale italiane a gennaio, distribuito da Medusa.
A completare lo "zoo" veneziano, oltre alla Talpa di Alfredson, arrivano anche i cavalli di Todd Solondz e Michele Rho. Solondz è a Venezia con il suo Dark Horse, che segna il suo ritorno al Lido dopo la partecipazione di due anni fa. Il titolo del suo film in realtà si riferisce a quella che in Italia consideriamo "la pecora nera", ovvero il protagonista del film, un ragazzo sulla trentina che ha mai concluso granchè nella vita, e continua a vivere con i genitori, rinchiuso nella sua cameretta di teenager piena di giocattoli accumulati negli anni. Quando il ragazzo incontra una coetanea con i suoi stessi problemi, si innamora di lei, ma per lui non sarà facile lasciarsi alle spalle la sua condizione. Solondz mette insieme un cast formato da Jordan Gelber e Selma Blair nei panni dei protagonisti, i quali sono affiancati da interpreti di prestigio come Christopher Walken e Mia Farrow. I Cavalli di Michele Rho invece fanno parte della "scuderia" di pellicole in competizione a Controcampo Italiano. E' la storia di Alessandro e Pietro, due fratelli molto legati tra loro, nonostante la profonda diversità caratteriale, che ad un certo punto della loro vita si ritroveranno a fare scelte diverse. Al centro della storia, anche i due cavalli che la madre di Alessandro e Pietro regala ai due figli prima di morire, due splendidi esemplari non ancora domati.
Nella sezione Orizzonti invece spicca Amore Carne di Pippo Delbono, che vede l'autore anche nelle vesti di interprete. Nel corso dei suoi viaggi, i mezzi leggeri del cinema di Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d'albergo a Parigi a un'altra a Budapest, da Istanbul a Bucarest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. I suoi testimoni, alcuni famosi, altri no, dicono o danzano la loro visione dell'universo. Gli incontri (con sua madre, gli amici, gli estranei) sono altrettante immagini del mondo di ieri, di oggi, di domani. Un mondo che qualcuno racconta attraverso la musica o il gesto, oppure attraverso le parole o il silenzio (come Bobò, lo storico attore sordomuto di Delbono). A volte la cinepresa agisce di nascosto. A volte riprende gli attimi che precedono una catastrofe - come il terremoto dell'Aquila. Oppure il dopo, come a Birkenau. Attimi irripetibili, veri, che gli occhi di Delbono guardano camminando; occhi che si fermano, rallentano, cercano, sono insicuri, scoprono. Da un'immagine all'altra, da un testo all'altro, da uno spazio all'altro, la camera ci parla dell'amore. Della poesia. E della carne. Con ciò che comporta di passione, ombra, dolore, tragedia e umorismo.