Century of Birthing, il nuovo film di Lav Diaz, il pluripremiato regista considerato il padre del Nuovissimo Cinema Filippino, si aggiunge al programma della sezione Orizzonti della 68. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Marco Mueller e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
Per chiudere il programma di Orizzonti, sabato 10 settembre, invece, sono state scelte due opere che muovono dalla commistione di linguaggi espressivi diversi:
- Marian Ilmestys (The Annunciation), rielaborazione cinema di elementi di una video-installazione dell'artista visiva e regista finlandese Eija-Liisa Ahtila (quest'anno nella Giuria del Concorso di Venezia 68)
- Monkey Sandwich, backstage immaginario di una messa in scena teatrale che dialoga con la danza, realizzato dal regista, coreografo, performer e fotografo belga Wim Vandekeybus.
Century of Birthing, che sarà presentato il 10 settembre in prima mondiale in Orizzonti Eventi, intende essere una meditazione sui ruoli dell'artista, e racconta due storie apparentemente differenti: l'una focalizzata su un regista che ha speso anni a lavorare sulla sua ultima opera, e l'altra su un leader di culto cristiano in una regione rurale. Il film segna il ritorno a Venezia di Lav Diaz, nella Giuria Orizzonti lo scorso anno e già premiato due volte in Orizzonti, nel 2008 con Melancholia (Gran Premio Orizzonti), e nel 2007 con Death in the Land of Encantos (Menzione Speciale). Nel film, Lav Diaz fa dire a Homer, il regista protagonista del film: "Con il cinema facciamo rivivere i nostri ricordi. Con il cinema possiamo perfino reinventare quei ricordi. Con il cinema ricordiamo il passato, il presente e il futuro... adesso. Grazie al cinema ricorderemo il mondo. Cinema significa esistere".