Il nuovo film di Andrew Lau, Jingwu fengyun - Chen Zen (Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen), ideale terzo episodio della saga di Chen Zhen, l'eroe portato sullo schermo da Bruce Lee in Dalla Cina con furore (1972), è il secondo film della serata d'apertura (Fuori Concorso), in occasione dell'anniversario del 70° compleanno di Bruce Lee. La 67. Mostra è in programma al Lido dall'1 all'11 settembre 2010, diretta da Marco Mueller e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
Jingwu fengyun - Chen Zen (Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen) di Andrew Lau vanta un cast "all-stars": oltre al superdivo Donnie Yen nel ruolo di Chen Zhen, attori del calibro della divina Shu Qi, il "Dana Andrews honkonghese" Anthony Wong e la nuova star comica della Cina continentale Huang Bo. Jingwu fengyun - Chen Zen sarà proiettato in prima mondiale in Sala Grande (Palazzo del Cinema) mercoledì 1 settembre alle ore 22 per il pubblico e tutti gli accreditati della Mostra. Prodotto dalla Media Asia Films, il film è sceneggiato da Gordon Chan, e distribuito internazionalmente dalla Media Asia Distribution.
In occasione dell'anniversario del 70° compleanno di Bruce Lee, nato nel 1940, Jingwu Fengyun riporta sullo schermo l'eroe di arti marziali Chen Zhen, il personaggio interpretato dall'indimenticabile Bruce Lee in Dalla Cina con furore/Fist of Fury (1972) di Wei Lo, e successivamente da Jet Li in Fist of Legend (1994) di Gordon Chan. Diversamente dalle reincarnazioni precedenti di Chen Zhen, in questo nuovo episodio il classico film di kung-fu incontra un inedito un mix di elementi dai serial di agenti segreti e supereroi.
Si tratta della nuova regia di Andrew Lau, uno tra i più celebri registi del cinema hongkonghese di genere, autore di Initial D (presentato nel 2005 a Venezia), e della mitica trilogia Infernal Affairs, da cui è scaturito il remake hollywoodiano The Departed di Martin Scorsese.
Andrew Lau ha dichiarato: "Chen Zhen, personaggio reso celebre da Bruce Lee nel 1972 in Dalla Cina con furore, è stato l'eroe di tutti noi, mentre il film ha spalancato allo stesso Bruce Lee le porte dello starsystem internazionale. Come regista, ho quindi trovato molto difficile affrontare questa versione 2010 di Chen Zhen, interpretato oggi da Donnie Yen, ed in passato portato sul grande schermo da Bruce Lee nel 1972, e da Jet Li nel 1994. La sfida più grande per me, Gordon Chan e Donnie Yen è stata descrivere questo personaggio per la nuova generazione, di sicuro il più grande progetto finora affrontato nella mia carriera di cineasta. Nella mia versione, ho quindi cercato di distaccarmi dai precedenti Chen Zhen della storia del cinema, puntando ad una vera e propria svolta nell'equilibrio tra azione e dramma, nei costumi, nelle scenografie, e nelle scene d'azione. In caso contrario, non avrebbe avuto alcun senso riproporre la storia già nota. Inoltre, proprio quest'anno cade l'anniversario del 70° compleanno di Bruce Lee, nato nel 1940. Realizzando Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen ho voluto rendere omaggio a una leggenda del cinema internazionale'.
All'epoca dei Signori della Guerra, negli anni Venti, mentre la Cina è traumatizzata dalle scorribande militari, il Giappone è divenuto la presenza straniera più potente all'interno del Paese, occupando il nord della città di Shanghai. Nella città lacerata dai regolamenti di conti internazionali, il Casablanca, raffinato discopub, rimane il rifugio preferito da una variegata clientela composta da imprenditori cinesi, funzionari inglesi, forze armate giapponesi e spie che cercano disperatamente di rovesciare il crescente potere giapponese in Cina, che amano trascorrere le loro notti brindando sino il sorgere del sole. Tutti sono spinti al Casablanca per un motivo, anche il baffuto imprenditore Ku e la sensuale Kiki. In realtà, dietro le vesti di Ku si cela il leggendario eroe Chen Zhen in incognito, che da solo, anni prima, aveva vendicato la morte del suo mentore, uccidendo tutti i giapponesi in un dojo di Hongkou. Creduto morto per mano dei giapponesi, Chen Zhen era in realtà fuggito in Francia a sostegno degli alleati, per combattere fianco a fianco dei compagni cinesi durante la guerra. Travestito da guerriero mascherato della notte, Chen Zhen vuole contrastare l'imminente invasione giapponese, cercando di salvare quante più persone della lista di nomi da assassinare preparata dagli stessi giapponesi. Nel frattempo si innamora profondamente di Kiki, la quale sta proteggendo il suo pericoloso segreto. Quando Chen scopre che il colonnello giapponese responsabile dell'invasione nipponica è il figlio del maestro di Judo che aveva ucciso anni prima nel dojo di Hongkou, il suo passato inevitabilmente ritorna, così come l'orgoglio nazionale viene alimentato dalla vendetta personale, che culmina con il più feroce degli scontri finali.