L'identità della scrittrice Elena Ferrante e l'inchiesta compiuta per scoprire chi si cela dietro il nome d'arte sono, negli ultimi giorni, al centro di molte dichiarazioni e discussioni.
Tra chi è intervenuto sulla questione c'è anche Sandro Ferri, editore con la moglie di e/o, che ha dichiarato di essere infuriato per quanto accaduto, sottolineando: "Trovo disgustoso il giornalismo che indaga nella privacy e tratta le scrittrici come camorriste. Adesso si finisce anche per guardare nei conti".
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La ricerca della soluzione del mistero ha portato ad associare alla Ferrante il nome di Anita Raja, la moglie dello scrittore Domenico Starnone, in base ad analisi del Sole 24 Ore compiute su compensi professionali e visure catastali.
La traduttrice collabora come freelance per la casa editrice da anni ma la sua attività non giustificherebbe le entrate emerse dalle ricerche che evidenziano un aumento di reddito pari a quasi il 50% nel 2014 e del 150% nel 2015, cifre di molto superiori da quelle ricevute da suo marito. Dopo l'arrivo nelle sale del film L'amore molesto e alle vendite internazionali dei diritti per la pubblicazione delle sue opere, inoltre, alcune attività legate alle proprietà immobiliari fanno presupporre ulteriori entrate.
Gli editori hanno ribadito che i diritti personali di chi non vuole apparire devono essere rispettati, evitando di confermare o smentire le indiscrezioni e ringraziando però i lettori che hanno espresso solidarietà criticando quanto accaduto.