Nuova Media Italia Srl, società di produzione cinematografica, ha realizzato il film Un angelo all'inferno, quarto della serie già prodotta a sfondo sociale e trasmessa da Rai Uno con la partecipazione della Regione Veneto, il patrocinio del Comune di Verona e in collaborazione con le Ulss e le Aziende ospedaliere. I temi trattati nei precedenti film sono stati la donazione degli organi, l'alcolismo e la salute mentale. Questa quarta produzione è incentrata sul tema delle dipendenze giovanili e su come esse incidano nell'ambito delle dinamiche familiari. In particolare, si è inteso mettere in risalto la drammaticità di certe situazioni di grave disagio in ambito familiare laddove si ignorino (anche per pudore e senso di vergogna) competenza e professionalità di chi opera nelle strutture sociali e sanitarie messe a disposizione sul territorio dalle aziende socio sanitarie. Spesso, proprio in famiglia, si tende a prestare poca attenzione ai possibili rischi, sottovalutandoli, e a tener nascosto il problema che tra le mura domestiche può crescere indisturbato.
Dato che nella tossicodipendenza giovanile gioca un ruolo centrale la famiglia, si è ipotizzata una storia che permettesse di analizzare come la tossicodipendenza incida sulle dinamiche familiari, e di evidenziare come la famiglia sia impreparata ad affrontare la drammaticità di certe situazioni, pronta a mettersi sulla difensiva, invece di aggredire il problema accettando l'aiuto che le strutture sociali e sanitarie mettono a disposizione, spesso ignorando non solo la competenza, la professionalità di chi opera nei Servizi territoriali preposti, ma addirittura la loro stessa esistenza. Tutti i film prodotti, così come l'attuale, sono stati girati interamente in Veneto e patrocinati dal Ministero della Salute con la partecipazione della Regione Veneto, Assessorati alle Politiche Sanitarie e Sociali. In particolare, Un angel all'inferno è stato finanziato con un contributo della Regione del Veneto a valere sul Fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo e si è avvalso, per la realizzazione, del contributo concreto di idee ed esperienze delle realtà sanitarie locali.
La regia è stata affidata, come nei precedenti film, a Bruno Gaburro e la fotografia a Sergio Rubini. Soggetto e sceneggiatura sono di Dardano Sacchetti. Il montaggio è di Vanio Amici. Il film vede quale protagonista Giancarlo Giannini. Il cast prevede inoltre: Laura Adriani, Chiara Conti, Michele Cesari, Roberto Farnesi, Giorgia Wurth, Luca Ward, Emilia Verginelli, Maurizio Mattioli. Il film, che verrà trasmesso da RaiUno, in
collaborazione con Cremonesi Consulenze è stato "girato" tenendo conto dei principi della ecosostenibilità.
Un angelo all'inferno racconta la storia di Pietro (Giancarlo Giannini), un ingegnere edile benestante vedovo e risposato con Cristina (Chiara Conti). Dentro la loro vita entra Francesca (Giorgia Wurth) e Pietro ne diventa l'amante. Cristina decide di lasciare Pietro per i suoi continui tradimenti e va a vivere per conto suo. Pietro ha un figlio, Marco (Roberto Farnesi) con la sua prima moglie deceduta in giovane età, schiavo della cocaina. Martina (Laura Adriani), figlia di Pietro, preferisce rimanere a casa con il padre il quale evidentemente a causa del suo lavoro non riesce a dare alla figlia tutto l'affetto e le attenzioni di cui ha bisogno una ragazza di 17 anni. Martina a causa della superficialità del padre cade nel tunnel della droga. Quando Pietro si rende conto che sta perdendo irrimediabilmente la figlia, torna sui suoi passi e capisce che nulla di tutto ciò che lo circonda può valere l'amore di Martina. Intanto Martina a causa di un mix di stupefacenti entra in coma e viene ricoverata d'urgenza all'ospedale di Verona. Dopo essere stata salvata, Martina inizia un percorso di recupero presso una comunità.