I due bambini che compaiono, insieme ad Alberto Sordi, nella celebre foto scattata sul set di Un americano a Roma erano Carlo ed Enrico Vanzina. "Per mio padre Steno, per mia madre Maria Teresa, per mio fratello Carlo e per me" ha raccontato Enrico, "Alberto Sordi è stato, e continua ad essere, e sarà per sempre, 'uno di famiglia.'"
"Alberto Sordi frequentava abitualmente casa nostra quando io ero piccolissimo. L'incontro che ricordo bene risale al 1954: mio padre stava girando il film "Un americano a Roma" e mio fratello Carlo e io andammo sul set e ci facemmo una foto con Alberto: lui aveva il cappello da cowboy e noi mimavamo con le manine il gesto delle pistole. Da quel momento lui si innamorò di noi e noi di lui." Ha continuato Enrico.
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Enrico ha concluso raccontando che "Ogni volta che partiva ci mandava una cartolina. La più bella arrivò da Kansas City, la città di cui il suo personaggio Nando Moriconi era innamorato nel film. C'era scritto: 'Se fossi arrivato prima... Ma a me m'ha bloccato la malattia'. Anni dopo, quando Carlo faceva l'aiuto regista nel film 'Polvere di stelle', assistetti a qualcosa di incredibile. Il film era ambientato durante la guerra e in platea c'erano 1.500 soldati in divisa. Vedemmo arrivare Sordi con un braccio al collo. Carlo rimase senza parole. Andò da lui e gli chiese: 'Alberto, che ti sei fatto? Oggi giriamo la scena più importante del film'. Lui rispose: 'Che me so' fatto? Niente. Mica potevo stringe 1.500 mani sudate!'"
Intervistato da un giornalista della Rai, il fratello Carlo ha aggiunto: "Ho tantissimi ricordi di Alberto. Tutti divertenti, curiosi. Perché anche fuori dal set, quando Alberto tornava ad essere sé stesso, sempre elegantissimo, educatissimo, restava l'Alberto Sordi pungente e dispettoso che tutti abbiamo amato sullo schermo."