Alberto Sordi: "Quella volta in una sauna gay a New York", racconta Enrico Vanzina

Enrico Vanzina era ancora piccolo quando iniziò la collaborazione artistica tra il padre Steno ed Alberto Sordi che da allora frequentò regolarmente la loro casa.

Alberto Sordi rivive nei divertenti aneddoti raccontati da Enrico Vanzina, tra cui quello di una notte trascorsa in una sauna gay a New York, negli anni '70. Vanzina ha un ricordo affettuoso di Sordi, considerato "uno di famiglia", che con suo padre Steno girò tra l'altro Un giorno in pretura e Un americano a Roma.

un ritratto di Alberto Sordi
un ritratto di Alberto Sordi

Enrico Vanzina aveva solo quattro anni quando iniziò la collaborazione artistica tra il padre Steno e ed Alberto Sordi, da allora l'attore romano ha sempre frequentato la casa di Stefano Vanzina e della moglie Maria Teresa iniziando con Enrico e Carlo una frequentazione durata per circa 50 anni. Il produttore e sceneggiatore cinematografico ha raccontato a Il Messaggero numerosi aneddoti incentrati sul suo rapporto con Alberto Sordi, parlando dell'amico lo ricorda "sempre buffo, buffissimo" e tra le altre cose descrive un Natale festeggiato a New York a casa di Dino De Laurentis: "Dopo la mezzanotte Silvana Mangano ci portò in un luogo che allora faceva scalpore: una sauna gay. Era il 1972. Si chiamava Continental Baths. Entrammo, tutti elegantissimi. Il locale, invece, era pieno di giovani omosessuali che ballavano mezzi nudi. Sordi, spaesato, si fermò ad osservare un ragazzo efebico, in piedi su un tavolo, coperto da un minuscolo telo bianco, che danzava accompagnato dal battimani degli amici".

Enrico Vanzina ricorda divertito il resto della scena, con la reazione del ragazzo vedendo il suo mito italiano e quella dell'attore: "A un certo punto il ragazzo si girò e vedendo Alberto esclamò: 'Alberto Sordi!'. Era un italiano. A quell'epoca non esisteva ancora i coming out e quel giovanotto era venuto a New York la notte di Natale sicuro di non essere visto da nessuno. Ma faccia faccia con Sordi non aveva potuto trattenere il suo entusiasmo. Alberto fece ancora una volta la sua risatina e gli disse: 'Ma che stai a fa qui? Mò te pijo per le orecchie e te riporto in Italia a casa da mamma!'".