La morte di Bernardo Bertolucci ha riportato l'attenzione su quella che probabilmente è la vicenda più spinosa di una luminosa carriera, legata, ironia della sorte, a quello che molti concordano nel definire il suo capolavoro: stiamo parlando della scena del burro in Ultimo tango a Parigi.
Chiariamo subito: non è stata quell'unica sequenza - di cui abbiamo parlato anche nel nostro articolo dedicato alle curiosità su Ultimo tango a Parigi a far incriminare il film nel 1972, subito dopo la sua uscita ufficiale. Ultimo tango a Parigi finì al centro di un enorme scandalo per colpa di diverse scene e dialoghi molto forti. Fu sequestrato per "esasperato pansessualismo fine a se stesso", condannato alla distruzione e lo stesso Bertolucci rischiò il carcere, ma non solo per colpa del burro e dell'improvvisazione di Marlon Brando. Il polverone rispetto a quei pochissimi minuti è stato invece sollevato in tempi più recenti, nel 2007, da un'intervista che Maria Schneider, protagonista femminile nei panni di Jean, rilasciò al magazine Daily Mail. L'attrice, che morirà nel 2011, dichiarò di essersi sentita violentata durante quella scena. Il perchè? Non era stata avvertita di quanto sarebbe successo: era stato Marlon Brando a farsi venire l'dea di sodomizzare la ragazza utilizzando del burro come lubrificante. Naturalmente si trattò di finzione scenica, come in tutte le altre scene di sesso di Ultimo tango a Parigi - per stessa ammissione della Schneider - ma, pur dopo anni, l'attrice non riusciva a perdonare né il co-protagonista né il regista: "Quella scena non era nella sceneggiatura originale. La verità è che fu a Marlon che venne l'idea. Me ne parlarono solo poco prima di girarla, e io ero davvero arrabbiata per questo. Avrei dovuto chiamare il mio agente o il mio avvocato, perché non si può costringere qualcuno a fare qualcosa che non è nel copione, ma a quel tempo non lo sapevo. Marlon mi disse: 'Maria, non ti preoccupare, è solo un film', ma durante la scena, anche se ciò che Marlon stava facendo non era vero, io piansi lacrime vere. Mi sono sentita umiliata e a essere onesti un po' violentata, da Marlon e da Bertolucci". Nella stessa occasione Maria Schneider non ebbe parole tenere per Bertolucci, che definì un regista sopravvalutato e un manipolatore.
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Quelle dichiarazioni fecero il giro del mondo, spingendo Bernardo Bertolucci a una replica, ma solo parecchi anni più tardi, nel 2013, dopo la morte della Schneider. Ospite della Cinematèque Française il regista dichiarò: "Povera Maria, è morta due anni fa e io sono stato incredibilmente triste perché dopo l'uscita del film non ci siamo più visti, so che mi odiava per quella scena del burro". Solo a questo punto Bertolucci raccontò la propria versione dei fatti: "Io e Marlon avemmo la stessa idea la mattina stessa prima di girare la scena. Nella sceneggiatura c'era scritto che lui avrebbe dovuto stuprarla, in un certo senso, e mentre facevamo colazione vedemmo una baguette e del burro, e senza dire nulla ci guardammo e capimmo al volo cosa volevamo. Però non dissi a Maria cosa sarebbe successo: volevo la sua reazione come ragazza e non come attrice". Alla domanda se si fosse mai pentito per quella forzatura Bernardo Bertolucci rispose schiettamente di no: "Ora mi sento in colpa ma non me ne pento. Per fare un film certe volte bisogna essere completamente liberi. Io non volevo che Maria portasse in scena l'umiliazione o la rabbia: io volevo che le provasse".
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Parole discutibili quelle del regista, ma che sembravano aver messo la parola fine su questa storia, soprattutto perchè, dopo la morte di Marlon Brando nel 2004 quella della Schneider nel 2011, difficilmente qualcuno di direttamente implicato nei fatti avrebbe potuto controbattere. Invece, a cavalcare ancora l'onda ci ha pensato il portale El Mundo de Alycia, un'associazione spagnola, che nella giornata contro la violenza sulle donne, nel 2016, ha ricondiviso il contenuto di quell'intervista di tre anni prima all'interno di un articolo. L'ondata di sdegno in rete non si è fatta attendere, alcuni magazine oltreoceano hanno ripreso la notizia, e al coro contro Bertolucci e la scena del burro si sono aggiunte molte celebrità, tra cui "Captain America" Chris Evans, che in quell'occasione ha twittato: "Questo va oltre il disgusto. Mi sento molto arrabbiato".
Così Bernardo Bertolucci è dovuto tornare ancora una volta sulla questione del burro con tono più deciso: "Vorrei chiarire per l'ultima volta questo ridicolo equivoco. Io ho precisato di aver deciso insieme a Marlon Brando di non informare Maria che avremmo usato del burro. Volevamo la sua reazione spontanea. L'equivoco nasce qui. Qualcuno ha pensato, e pensa, che Maria non fosse stata informata della violenza su di lei. Ma questo è falso perchè Maria sapeva tutto, aveva letto la sceneggiatura, dove era tutto descritto. L'unica novità era l'idea del burro. È quello che, come ho saputo molti anni dopo, offese Maria, non la violenza che subisce nella scena e che era prevista nella sceneggiatura del film".
A sostenere la versione del regista, nel 2016, è intervenuto anche il direttore della fotografia di Ultimo tango a Pargi, Vittorio Storaro, che in un'intervista con un noto magazine americano ha dichiarato: "Si tratta di una faccenda messa in piedi da alcuni giornalisti ignoranti. Sono stato davvero disgustato da quanto è stato scritto, perché è tutto falso. Io ero lì, stavamo girando un film, non qualcosa di reale. Ero lì con due macchine da presa e non è successo niente, nessuno è stato stuprato davvero. È possibile che Bertolucci non abbia avvertito Maria di quel dettaglio, ma lei sapeva benissimo cosa stava per succedere. Ogni mattina, quando arrivavamo sul set, sapevamo già che Bernardo avrebbe aggiunto qualche nuovo dettaglio rispetto al copione, ma era abbastanza normale. Lui amava farlo e noi ne eravamo tutti coscienti".
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