Diane Kruger, ospite del Festival dei Cinema di Zurigo, ha ripercorso la sua carriera in un incontro col pubblico soffermandosi in particolare su Troy, peplum movie che l'ha portata all'attenzione del pubblico internazionale. L'attrice ha definito ciò che ruotava intorno al film di Wolfgang Petersen "un circo. I set erano enormi, i paparazzi volavano sopra le nostre teste in elicottero, in attesa di Brad Pitt. È stato pazzesco! Quando il film è uscito, la stampa tedesca è stata molto, molto dura con me. Hanno ritrovato mio padre, che non vedevo da quando avevo 13 anni. Hanno inventato storie, mi hanno fatto sentire triste e insicura".
Come riporta Variety, Diane Kruger ammette di aver fatto un esame di coscienza per capire se voleva che quella fosse davvero la sua strada. "Mi sono chiesta 'Sarà così, per sempre? Non posso affrontarlo.' Brad Pitt si è accorto che ero sconvolta. È entrato nella mia stanza e ha detto, 'Ho sentito alcune cose e voglio che tu sappia che adesso sei una di noi. Non lasciare che ti tocchino.' È stato incredibilmente gentile, mi ha aiutato molto".
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Un provino difficile
Diane Kruger ha, inoltre, ricordato come il provino per troy sia stato decisamente complicato e ammette: "Lo studio non voleva ingaggiarmi. È stato Wolfgang a combattere per me. Pensavano che fossi troppo magra, inadatta. Sono dovuta volare a Hollywood per un provino, mi hanno messo un costume e hanno cercato di farmi sembrare "più rotonda". Era proprio uno di questi momenti in cui ti siedi in un ufficio pieno di uomini anziani che ti squadrano dall'alto in basso. Mi sentivo come se fossi stata presentata in un modo che non mi corrispondeva".
Tuttavia, ha consigliato agli aspiranti attori di "lavorare sodo" durante le audizioni, ricordando un altro film che l'ha riunita con Brad Pitt in seguito:
"Per Bastardi senza gloria, Tarantino non voleva assumermi. L'aveva scritto per qualcun altro, voleva qualcuno 'autenticamente tedesco', cosa che pensava non fossi. Sono volata in Germania a mie spese e lui mi ha chiesto di imparare 15 pagine di dialoghi, in tedesco e in inglese. È stato incredibilmente difficile e avevo due giorni per prepararmi, ma sapevo di essere giusta per la parte. Sono entrata e lui ha detto, 'Puoi prendere il tuo copione'. Ho risposto, 'Non ho bisogno di un copione'".