La Pixar avrebbe nascosto in un armadio nove versioni di Toy Story 4 e, come hanno assicurato i produttori durante il press tour americano, proprio nessuno dei fan vorrebbe vederle.
La notizia era stata in qualche modo anticipata già durante la scorsa estate da Annie Potts che durante un'intervista aveva dichiarato che oltre il 75% della sceneggiatura di Toy Story 4 era stata praticamente buttata via. Durante l'incontro con la stampa a Disneyland, però, il regista Josh Cooley e il produttore Mark Nielsen hanno cercato di spiegare come mai in quell'affermazione non c'era niente di strano: "Lo facciamo praticamente tutti i giorni!". I due hanno spiegato che scrivere un copione, strapparlo, riscriverlo e poi rimetterci mano è il processo creativo solito in casa Pixar. "Esistono circa 10 versioni diverse per ogni film. Per Toy Story 4 ne esistono 9 e possiamo assicurarvi che sono orribili. Fidatevi, nessuno vorrebbe vederle".
Forse un giorno qualcosa di "orribile" sul conto del film verrà svelato, ma questo non accadrà il prossimo 26 giugno, quando l'ultimo capitolo del franchise Toy Story arriverà nei cinema italiani. Certo è che la sua lavorazione è stata piuttosto travagliata: Toy Story 4, infatti, era già in cantiere quando l'ex capo della Pixar, John Lasseter, è stato prima accusato di molestie sessuali e poi costretto alle dimissioni. Come se non bastasse nello stesso periodo la coppia di sceneggiatori formata da Rashida Jones e Will McCormack si è dimessa, non, come indicavano i rumor, per le presunte molestie subite dalla Jones, ma per "conflitti creativi e filosofici" con Disney e Pixar, per "una cultura in cui donne e persone di colore non hanno la stessa voce in capitolo".
Quello che però certamente sappiamo è che, oltre all'essere orribli, almeno 7 di quelle 9 versioni di Toy Story 4 hanno un dettaglio in comune: non contengono i dialoghi tra Ducky e Bunny, i due premi in fuga dal Luna Park. Il motivo è nella completa fiducia che Pixar ha dato ai doppiatori Keegan-Michael Key e Jordan Peele,
che hanno potuto improvvisare la maggior parte dei loro dialoghi.
Così come non in tutte le "prove" per arrivare al risultato finale c'era Gabby Gabby, la bambola lasciata a raccogliere polvere sullo scaffale di un negozio - con la voce di Christina Hendricks - che il regista stesso ha definito una trovata geniale, arrivata, però, solo dopo qualche prova.