Top Gun, Tom Cruise era contrario al sequel: "Sarebbe solo propaganda a favore della guerra"

Quando manca poco all'uscita di Top Gun: Maverick, ricordiamo cosa diceva Tom Cruise nel 1990 sulla possibilità di realizzare un sequel di Top Gun.

Dopo il grande successo ottenuto da Top Gun nel 1986, Tom Cruise si disse contrario alla realizzazione di un sequel, poiché questo avrebbe rischiato di offrire un'immagine distorta e "fiabesca" della guerra. A distanza di 36 anni, invece, la storia raccontata nel film da Tony Scott avrà una prosecuzione sul grande schermo grazie a Top Gun: Maverick, nelle sale italiane dal 25 maggio.

Il sequel di Top Gun, indimenticabile cult con Tom Cruise, sta finalmente arrivando nelle sale e vedrà nuovamente l'attore statunitense nei panni di Pete "Maverick" Mitchell. All'epoca del primo film, però, Cruise aveva idee diverse sulla possibilità di realizzare un sequel: affermò, infatti, che fare un sequel sarebbe stato "irresponsabile" e disse che qualsiasi continuazione della storia sarebbe potuta essere interpretata come propaganda a favore della guerra.

Cruise condivise questi commenti in un'intervista con la rivista Playboy per il numero di gennaio 1990, nel periodo in cui stava promuovendo il film Nato il quattro luglio. Quel film, diretto da Oliver Stone, rappresentava una dichiarazione contro la guerra e, per questo motivo, sembrava scontrarsi ideologicamente con Top Gun, cosa che il giornalista di Playboy fece notare a Tom Cruise durante l'intervista. All'attore venne posta la seguente domanda: "Nato il quattro luglio è anche il rovescio della medaglia di Top Gun, che è essenzialmente un videogioco di guerra Nintendo ed un inno al cieco patriottismo". A quel punto, Cruise dichiarò: "Alcune persone hanno pensato che Top Gun fosse un film di destra per promuovere la Marina. E molti bambini l'hanno amato. Ma voglio che i bambini sappiano che la guerra non è così e che Top Gun rappresenta solo un giro al parco divertimenti, un film divertente con un rating PG-13 che non è la realtà. Ecco perché non ho continuato a fare Top Gun II e III e IV e V. Sarebbe stato irresponsabile".

Cruise sottolineò quindi che secondo alcune persone Top Gun fosse una promozione per la Marina, cosa che non si allontanava poi tanto dalla realtà. Il film ha ricevuto assistenza dalla Marina degli Stati Uniti fin dal principio e la sceneggiatura è stata approvata dal Pentagono, come svelato in libri come Guts and Glory: The Making of the American Military Image in Film di Lawrence Suid. Cruise aggiunse: "Top Gun e Nato il quattro luglio sono cose diverse. Top Gun non dovrebbe essere preso sul serio. Nato il quattro luglio, invece, parla di persone reali e di fatti reali. Top Gun dovrebbe essere guardato come fosse un giro sulla Space Mountain o una semplice favola".

Inoltre, l'intervistatore fece notare un'ultima cosa a Tom Cruise: "Un sacco di ragazzi sono andati in guerra con quel tipo di ritmo. Questa è la storia della guerra, ovvero giovani ragazzi immaturi che marciano verso una gloria da favola come in Top Gun". Ed è allora che Cruise ha detto: "Sì, sono totalmente responsabile della terza guerra mondiale. Ma dai!".