Tony Gilroy non farà pubblicare gli script di Andor: "Aiuterebbero l'Intelligenza Artificiale"

Il regista Tony Gilory ha raccontato per quale motivo legato alla nuova tecnologia ha cambiato idea sulla pubblicazione degli script di Andor.

Una foto di Tony Gilory sul set di Andor

Tony Gilroy, creatore di Andor, ha svelato che non ha intenzione di permettere la pubblicazione degli script della serie di Star Wars perché è convinto che verrebbero usati per addestrare l'Intelligenza Artificiale.
Il filmmaker, intervistato da Collider, ha infatti spiegato perché uno dei suoi progetti, annunciato alcuni anni fa, è stato definitivamente abbandonato.

Gli script di Andor non verranno pubblicati

Al termine della prima stagione di Andor, Tony Gilroy aveva dichiarato che voleva pubblicare gli script degli episodi in un libro, come accaduto in passato con show come Succession.
Il regista ha sottolineato: "Volevo farlo. L'abbiamo preparato ed è davvero fantastico. L'ho visto, l'ho amato. L'Intelligenza Artificiale è il motivo per cui non lo faremo".

Andor Diego Luna
Diego Luna in Andor

Gilroy ha proseguito ribadendo la sua convinzione che sarebbero utilizzati per insegnare alle nuove tecnologie come replicare la creatività umana: "Sarebbero 1500 pagine che sono venute direttamente da questa scrivania. Voglio dire, in modo tristemente terribile, si tratta semplicemente troppo di una cosa in stile raggi X e assorbita troppo facilmente. Perché aiutare i fottuti robot più di quanto tu possa fare? Era quindi una questione di ego. Era la vanità che ti porta a volerlo fare e la conseguenza è reale. Quindi la vanità perde".

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Tony ha parlato poi del lavoro compiuto nella stesura degli episodi della serie, che tornerà su Disney+ il 23 aprile con la seconda stagione, ricordando: "Io e gli autori dello show siamo un gruppo piuttosto fantastico, lo siamo davvero in un certo senso. Tutti hanno davvero molta esperienza. Ci ritroviamo solo per cinque o sei giorni all'inizio del lavoro e parliamo della storia e poi ce ne andiamo, loro fanno il proprio lavoro e se ne vanno. Ma li ho sempre come un punto di riferimento".