Todd Phillips, il regista di Joker risponde a Martin Scorsese: "Non tutti i cinecomic sono uguali"

Ora anche Todd Phillips, il regista di Joker, risponde alle critiche di Martin Scorsese sui cinecomic facendo notare che non sono tutti uguali.

Dopo settimane di silenzio anche Todd Phillips, regista di Joker, dice la sua sulla polemica innescata da Martin Scorsese e i cinecomic, definiti dal regista italo-americano come 'non cinema', dando il via ad un dibattito che ancora non si è sopito e che ha visto contrapposti, sui due fronti, praticamente mezza Hollywood.

Il parere di Todd Phillips era largamente atteso per via dei legami di Joker con il mondo di Scorsese, in particolare i film come Taxi Driver e Re per una notte; senza contare che inizialmente lo stesso regista era stato contattato prima per dirigere il film e poi come produttore.

Il commento di Todd Phillips è arrivato a margine di un 'botta e risposta' durante una proiezione di Joker moderata da Michael Moore: "Il mio unico problema con quello che ha detto - e non ho alcun problema con qualsiasi cosa abbia mai detto, come persona lo adoro tantissimo - è che sta raggruppando molti film diversi come se fossero la stessa cosa, e penso che sia sbagliato. È come mettere insieme tutti i film di gangster come Quei bravi ragazzi e Casino insieme con altre opere che invece sono uno schifo. Non è proprio la stessa cosa".

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Come sottolinea Phillips non tutti i cinecomic sono uguali e per esempio Joker è diverso da Avengers: Endgame: "Molti grandi artisti lavorano su quei film, non solo registi ma anche attori e artigiani. Quindi non mi è piaciuto che Scorsese abbia messo tutti in un unico gruppo, mi sembra piuttosto riduttivo. Ma so cosa intendeva dire. Davvero, quello di cui sta parlando ne è la dimostrazione. Si riferisce al modo in cui si sta prendono il controllo dei cinema, dei multiplex, degli spazi di proiezione e non si lascia spazio ad altre cose. L'unico problema è che gli studi cinematografici realizzeranno qualunque film le persone vorranno vedere. In un modo così strano è il pubblico che detiene il potere".