Timothée Chalamet e Adam Sandler si raccontano mentre giocano a basket: "Sei uno dei migliori attori al mondo"

Timothée Chalamet e Adam Sandler si sono ritrovati non per un red carpet, ma per parlare di cinema e giocare a basket, proprio come due semplici amici.

Un ritratto con Timothée Chalamet e Adam Sandler

Timothée Chalamet e Adam Sandler si sono incontrati a Los Angeles per un talk pubblico e una partita di basket, ripercorrendo ricordi di set, carriera, ammirazione reciproca e i nuovi film Marty Supreme e Jay Kelly. Un dialogo intimo che racconta Hollywood da dentro.

Cinema, riconoscimento e stima reciproca

Timothée Chalamet e Adam Sandler si sono seduti uno accanto all'altro nel campo da basket della scuola, entrando in scena tra le cheerleaders della USC come fossero due veterani del parquet. Ma presto l'attenzione si è spostata dal gioco alle emozioni che Hollywood raramente ammette.

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Chalamet ha ricordato il loro primo incontro nel 2014 durante Men, Women & Children, quando le sue scene vennero tagliate e lui, seduto a una festa al Toronto Film Festival, si sentiva sconfitto. Sandler stava per uscire, lo vide e gli diede una pacca sulla spalla: "mi ha fatto un enorme effetto", ha ammesso Chalamet. L'amicizia riprese forma ai tempi di Uncut Gems, in cui l'ammirazione del giovane attore raggiunse momenti come: "stavo baciando l'anello", ha scherzato, raccontando di averlo elogiato così intensamente da spingere Idina Menzel a chiedersi se fosse nel cast.

Sandler ha ricordato una serata della promozione di Uncut Gems: "hai fatto il discorso migliore della notte, pompando il film", ha detto, rievocando lo sguardo dei fratelli Safdie che, secondo lui, pensavano "ca..o, voglio fare un film con questo ragazzo". Da lì arrivano i nuovi progetti: per Chalamet, Marty Supreme; per Sandler, Jay Kelly, entrambi celebrati nel talk organizzato da Vanity Fair.

Chalamet non ha nascosto l'ammirazione: "Dovresti avere un uomo d'oro in mano, sei uno dei migliori attori che ci siano".

Basket, vita privata e vulnerabilità pubblica

La serata non è stata solo analisi dei film: è diventata una partita continua tra confessioni professionali e aneddoti sportivi. Chalamet ha ammesso che "quando abbiamo giocato insieme non ci è andata bene", ricordando una sfida con due ragazzi sconosciuti che li avevano letteralmente travolti. Sandler ha replicato definendo Chalamet "maledettamente bravo", ricordando di quando George Clooney li invitò tutti alla YMCA dopo aver ospitato il Saturday Night Live: "Era fantastico. Abbiamo giocato io, Farley e tutta la squadra di comici", ha raccontato.

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Quando il discorso si è spostato sulla popolarità e sul mantenere un'identità personale sotto i riflettori, Sandler ha rovesciato la domanda sul collega: "Tu stai peggio di me, hai un sacco di fotografi alle calcagna". Chalamet ha risposto ironizzando che succede solo quando gioca a basket con Sandler e chiama lui i paparazzi per immortalare il momento.

In mezzo alle battute, c'è stata anche introspezione: parlando di Marty Supreme, Chalamet ha spiegato che Josh Safdie "mi ha dato la forza di essere qualcosa di cui sarei quasi diffidente in questo mondo e in quest'epoca, ovvero essere apertamente ambizioso e voler vivere i propri sogni fino in fondo, senza vergogna", aggiungendo che la recitazione è "la possibilità più grande della mia vita, la stessa concentrazione che Marty Mauser ha per il ping pong".

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La serata si è chiusa con un'altra partita a due contro due, questa volta con due fan estratti a sorpresa. Anche lì hanno perso, ma il risultato era irrilevante: la vittoria era aver mostrato qualcosa che il pubblico non vede spesso. Due uomini riconoscibili ovunque, seduti su un campo di basket a parlare di insicurezze, gratitudine, paura del giudizio e amore per un'arte che li ha accomunati.