Tim Burton detesta internet. Il regista californiano si trova profondamente a disagio nel mondo virtuale, come ha confessato all'inaugurazione della mostra The World of Tim Burton al Design Museum di Londra. Piuttosto che deprimersi sul web, preferisce passare il tempo a guardare le nuvole.
"Chi mi conosce sa che sono un po' tecnofobo", ha detto alla BBC. "Se guardo Internet, mi deprimo. Mi ha spaventato perché mi sentivo trascinato in un buco nero. Quindi cerco di evitarlo, perché non mi fa stare bene. Mi deprimo molto rapidamente, forse più rapidamente delle altre persone. Ma non ci vuole molto per iniziare a cliccare e finire nel vortice".
Durante l'inaugurazione, Tim Burton ha spiegato che tenersi occupato e fare cose semplici come guardare le nuvole lo aiuta a sentirsi meglio. Ma apprezza anche dedicarsi alla sua collezione di dieci modelli di dinosauri giganti che tiene nel suo cortile, incluso un T-Rex di 6 metri.
Come combattere la depressione
Il cielo non è l'unico alleato di Tim Burton contro la depressione. Beetlejuice Beetlejuice è stato accolto con incredibile entusiasmo dal pubblico globale diventando il suo secondo incasso di sempre in patria dietro ad Alice in Wonderland e superando i 435 milioni a livello globale.
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"Il viaggio a Hollywood è una specie di viaggio alla Alice nel Paese delle Meraviglie", ha detto Burton alla BBC. "Si sale, si scende, si va di traverso. E' così. Quello che capisco oggi, forse perché sono più vecchio, è che è importante fare solo ciò che si vuole. Se volete venirmi dietro bene. Altrimenti non siete obbligati a intraprendere questo viaggio con me".