Con The Running Man, Edgar Wright ha ridato nuova vita al classico di Stephen King del 1982, L'uomo in fuga, romanzi cupissimo ambientato in una società distopica in cui Ben Richards, per salvare la figlia malata, partecipa a un reality show in cui deve sopravvivere per 30 giorni, braccato da assassini professionisti.
Interpretato da Glen Powell nei panni di Ben Richards e da Josh Brolin, Emilia Jones, Lee Pace, Katy O'Brian, William H. Macy, Michael Cera e Colman Domingo, The Running Man uscirà nei cinema italiani il 6 novembre distribuito da Eagle Pictures. Edgar Wright, che ha firmato l'adattamento con Michael Bacall, ha scelto di apportare dei cambiamenti rispetto al finale originale, condividendo la reazione di Stephen King.
Il Re del Brivido è geloso della sua opera?
In un'intervista a Film Stories Magazine, Wright ha spiegato di aver saputo fin dall'inizio che "il finale del romanzo non sarebbe stato riprodotto fedelmente". Tuttavia, Stephen King aveva l'approvazione finale della sceneggiatura, quindi hanno dovuto ottenere il consenso dello scrittore per la loro nuova versione,. Consenso arrivato in quello che Wright ha definito "probabilmente il giorno più snervante dell'intera produzione".
Lo stesso Stephen King si era reso conto che il suo finale originale non avrebbe funzionato per questo nuovo film, considerando che avrebbe potuto essere paragonato agli eventi dell'11 settembre. Per fortuna ha apprezzato il nuovo finale proposto da Wright.
"Quando King mi ha risposto via email, ha scritto: 'Ero molto curioso di sapere come avresti affrontato il finale, e penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro'. Quindi ne sono stato contento."
Va notato inoltre che, pur supportando e lodando molti degli adattamenti dalle sue opere, Stephen King ha classificato il primo adattamento da La lunga marcia, L'implacabile, diretto da Paul Michael Glaser nel 1987 e interpretato da Arnold Schwarzenegger, tra quelli meno riusciti. L'autore ha affermato che il film "non ha molto in comune con il romanzo, a parte il titolo". Speriamo che la versione di Edgar Wright gli sia più gradita.