Fog: le scene horror che furono aggiunte alla prima versione del film

Fog è uno dei classici meno noti diretti da John Carpenter: originariamente, la prima versione del film non aveva soddisfatto il regista americano.

John Carpenter è uno dei nomi cruciali del New American Horror, autore di film - tra cui Fog - titoli fondamentali per la rinascita e la modernizzazione del genere durante gli anni '70 e '80. Nel 1980, Carpenter e Debra Hill si sono occupati della realizzazione di The Fog, la cui prima versione di montaggio, però, ha fortemente deluso i suoi filmmakers a tal punto da ritornare sul girato e dare vita a nuove sequenze dal gusto horror più marcato.

Adrienne Barbeau Fog
Adrienne Barbeau in una scena di Fog di John Carpenter

Secondo quanto descritto in John Carpenter: Prince of Darkness - libro scritto da Gilles Boulenger - e nel commento audio all'edizione home-video del film, la prima versione del montaggio di Fog aveva fortemente deluso John Carpenter e Debra Hill. A tal proposito, Carpenter ha affermato: "Era terribile. Avevo fatto un film che non funzionava e nel profondo del mio cuore lo sapevo bene". I due realizzatori, così, hanno optato per dare vita a nuove sequenze. Tra le scene aggiunte in seconda istanza, si annoverano il prologo con Mr. Machen intento a raccontare storie paurose e molte altre sequenze, tra cui quella dell'obitorio, con l'obiettivo di rendere il film più comprensibile, spaventoso e raccapricciante.

Fog
Una scena di Fog di John Carpenter

La consapevolezza di tornare su quanto girato fino a quel momento derivava dalla situazione contemporanea in cui versava il genere horror. Halloween - La notte delle streghe risale al 1978 e segna un ritorno ad un killer soprannaturale piuttosto che al ricorso al villain della porta accanto. Negli anni '80, poi, l'horror abbraccerà con decisione gli effetti splatter e gore e sposerà nuovamente la dinamica soprannaturale tanto cara al Depression Cycle degli anni '30. L'incremento nel budget di produzione e la realizzazione di nuove scene è stata dettata dalla necessità di fronteggiare prodotti horror ben più spinti rispetto a quelli degli anni precedenti. Nonostante John Carpenter abbia trascorso gli ultimi due decenni lavorando decisamente poco, dimenticare l'iconoclastia e l'importanza che un autore del genere ha avuto per il genere horror sarebbe un atto davvero disdicevole!