Il COVID è ormai entrato a far parte della realtà quotidiana di ognuno di noi, ma vederlo riflesso anche nelle serie tv fa tutto un altro effetto. E tra i primi show che si sono incaricati di quest'onere abbiamo The Conners, la sitcom americana in onda su ABC.
Già dal primo episodio della terza stagione, infatti, andato in onda lo scorso 21 ottobre in America, abbiamo potuto notare "l'incorporamento" nella diegesi della serie.
"Abbiamo sempre cercato di rappresentare le famiglie appartenenti alla classe media e operaia, e far finta che tutto questo non stesse accadendo ci è sembrato poco realistico" ha affermato Sara Gilbert, una delle attrici dello show, come si legge sul New York Times.
Così ecco che le mascherine entrano a far parte della "nuova normalità" dello show, negli aspetti più quotidiani della vita dei suoi protagonisti e non solo, proprio come accade nella realtà.
"I personaggi possono abbassare o non portare la mascherina nelle scene in cui sono presenti dei loro conviventi o membri della famiglia, ma se sono fuori o al lavoro, assieme ad altre persone, devono tenere su mascherine e protezioni varie" ha commentato lo showrunner Bruce Helford.
L'obiettivo, però, non è quello di focalizzarsi sulla pandemia e sul lato più oscuro di quello che sta accadendo, ma di tenere comunque in considerazione le sue ripercussioni sulla vita di tutti i giorni, nella fattispecie dei nostri protagonisti: esploriamo quindi le conseguenze sulle attività a conduzione familiare (come la lotta di Jackie per salvare il suo ristorante), o come la situazione abbia influenzato a livello psicologico i più giovani.
"Mark (Ames McNamara), il più giovane dei Conner, è sicuramente colui ne ha più risentito. È quello che si mette fuori dalla porta per controllare la temperatura di tutti quelli che entrano in casa, facendo impazzire tutti".
The Conners, in onda ogni settimana sull'emittente americana, continuerà a rispecchiare la realtà con i suoi prossimi episodi: il secondo, in arrivo il 28 ottobre - tre giorni prima di Halloween e sei prima dell'Election Day -, celebrerà la festa preferita dalla famiglia, e non mancheranno i riferimenti politici (declinati, però, non per mostrare il sostegno all'uno o l'atro candidato, ma in modo tale che abbiano attinenza con la condizione economica della famiglia).
Insomma, nemmeno la fantasia, in questi casi, può fare a meno della realtà.