Terminator 2: gli esperti di intelligenza artificiale spiegano cosa è giusto e cosa è sbagliato nel film

Gli esperti di intelligenza artificiale rivelano come Terminator 2 di James Cameron abbia influenzato la direzione della ricerca scientifica.

Terminator 2: gli esperti di intelligenza artificiale spiegano cosa è giusto e cosa è sbagliato nel film

A oltre trent'anni dalla sua uscita, Terminator 2 - Il giorno del giudizio di James Cameron resta una pietra miliare e non solo per il cinema d'azione. Molti, a partire dallo stesso protagonista Arnold Schwarzenegger, parlano della visione profetica contenuta nel film che ha predetto l'ascesa dell'intelligenza artificiale.

Terminator 2: Edward Furlong e Arnold Schwarznegger
Terminator 2: Edward Furlong e Arnold Schwarznegger

Uscito nel 1991, Terminator 2 - il giorno del giudizio ha visto il ritorno di Schwarzenegger nei panni di un organismo cibernetico T-800, una macchina che comprende parti del corpo sia organiche che biomeccatroniche, inviato indietro nel tempo da un futuro in cui una rete di difesa IA chiamata Skynet è divenuta consapevole di sé e ha dato vita a una guerra nucleare per spazzare via l'umanità.

La missione del T-800, in questo nuovo capitolo, è quella di proteggere un giovane John Connor (Edward Furlong), futuro leader della resistenza umana, da un Terminator più avanzato, il mutaforma T-1000 (Robert Patrick), inviato a uccidere il ragazzo. Insieme alla madre di John, Sarah Connor (Linda Hamilton), il trio si propone di distruggere Skynet nell'attuale 1991 prima che sia troppo tardi.

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Dove ha sbagliato Skynet?

Se all'epoca il plot di Terminator 2 poteva sembrare futuristico e fantasioso, oggi l'ascesa di piattaforme come ChatGPT, TensorFlow e PyTorch non possono non spingerci a chiederci quanto vicino la moderna intelligenza artificiale sia a diventare Skynet? E se lo chiede anche Yahoo Entertainment, che ha interpellato alcuni esperti sulla questione.

Terminator 2: Linda Hamilton
Terminator 2: Linda Hamilton

Come illustrato nel film di James Cameron, Skynet è un sistema di intelligenza artificiale creato per le forze armate statunitensi e progettato per controllare l'arsenale nucleare e la rete di difesa della nazione, consentendo risposte più rapide ed efficienti alle minacce militari internazionali. Tuttavia, una volta che il sistema sviluppa la capacità di apprendere e migliorare, diventa consapevole di sé. Quando i suoi creatori tentano di disattivarlo, Skynet vede l'umanità come un nemico e decide di innescare un olocausto nucleare per eliminare tale minaccia.

Secondo gli esperti di intelligenza artificiale, Skynet ha fatto esattamente ciò per cui era stato progettato: eliminare le minacce. Di fronte alla possibilità di estinzione, il sistema è entrato in modalità di sopravvivenza, proprio come farebbe un organismo umano o animale. E dato che i creatori hanno progettato Skynet senza limitazioni etiche, il sistema, così come progettato, ha cercato di sradicare il nemico.

Ciò non accadrà presto, assicura Yulin Wang, analista tecnologico di IDTechEx specializzato in robotica, che spiega:

"Alcuni film, come _Terminator 2, hanno contribuito indirettamente a guidare l'istituzione di regolamenti sull'uso e la commercializzazione dell'intelligenza artificiale. Questo è uno degli impatti sulla società causati dai film di fantascienza"_.

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L'intelligenza artificiale può rivoltarsi contro di noi?

Jürgen Schmidhuber, informatico tedesco definito il "padre dell'IA moderna", afferma che l'ultima cosa che i sistemi di intelligenza artificiale vogliono è danneggiare gli esseri umani, almeno per adesso:

Terminator 2, una foto dal set
Terminator 2, una foto dal set

"A Hollywood piacciono le IA che schiavizzano gli umani. Ma è un'idea sciocca. Un'intelligenza artificiale super intelligente in grado di costruire rapidamente robot sovrumani per soddisfare tutti i suoi obiettivi non sarà interessata a schiavizzare gli umani, proprio come gli umani non sono interessati a schiavizzare i cactus".

A tal fine, ammette, gli scienziati stanno creando macchine così avanzate che alla fine richiederanno regolamenti severi per limitarne la portata. Una cosa è certa, però: le macchine di oggi sono costruite per aiutare gli umani, non per sostituirli.

"Il mio laboratorio ha pubblicato IA basate su reti neurali artificiali che non si limitano a imitare pedissequamente gli esseri umani, ma si pongono i propri obiettivi. Come i bambini e gli scienziati, inventano i propri esperimenti per capire come funziona il mondo e cosa si può fare al suo interno. Senza questa libertà, non diventerebbero risolutori di problemi sempre più generici".

Alex J. Champandard, la mente dietro il più grande hub online per i giochi di intelligenza artificiale, AiGameDev.com, che ha lavorato per anni come programmatore senior di intelligenza artificiale presso Rockstar, afferma che la rappresentazione delle macchine nei film e nei videogiochi può distorcere la percezione pubblica della tecnologia:

"Terminator 2 ha influenzato in modo significativo la direzione della ricerca sull'IA. C'è una forte paura irrazionale dell'intelligenza artificiale, ma la realtà non è così drammatica. Terminator si prenderà semplicemente il nostro lavoro". ù

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Cosa ha anticipato Terminator 2 sull'intelligenza artificiale?

A differenza dei decenni precedenti, oggi esistono sistemi e armi in grado di selezionare e colpire bersagli senza intervento umano, in modo simile alle scene in T2 in cui i Terminator utilizzano strumenti come il riconoscimento facciale per individuare alleati e nemici in mezzo alla folla. Acquisiscono ulteriori conoscenze sul loro ambiente usando la vista, l'udito, il gusto, il tatto e l'olfatto, proprio come fanno gli umani.

Come spiega Wang, umanoidi simili vengono sviluppati da Tesla e da aziende in Giappone, Arabia Saudita e Cina. Ma dotarli di qualità umane, come quella del Terminator, rimane una sfida:

"È risaputo che gli esseri umani possiedono difetti intrinseci, inclusi comportamenti come mentire e imbrogliare. Se questi tratti umani negativi dovessero essere appresi da robot dotati di capacità computazionali e fisiche immensamente potenti, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Al contrario, se i robot dovessero acquisire e utilizzare in modo appropriato caratteristiche positive come cordialità, disponibilità e gentilezza, i potenziali benefici per la società sarebbero davvero notevoli e oltre ogni immaginazione".