Cate Blanchett ha voluto rispondere alle critiche rivolte dalla direttrice d'orchestra Marin Alsop al film Tár, diretto da Todd Field.
L'artista aveva dichiarato che il lungometraggio l'aveva offesa come "donna, direttrice d'orchesra e lesbica".
Durante un'intervista a BBC Radio 4, Cate Blanchett ha risposto alle accuse rivolte a TAR sottolineando inizialmente il suo rispetto per Aslop, che è stata un'apripista nel campo della musica. L'attrice ha poi ricordato che il progetto è molto provocatorio e può suscitare delle forti reazioni tra gli spettatori.
Cate ha però dichiarato: "Quello che io e il regista Todd Field volevamo fare era creare una conversazione davvero vitale. Quindi non c'è una risposta giusta o sbagliata a un'opera d'arte. Non è un film sull'essere un direttore d'orchestra e penso che gli eventi legati al personaggio siano interamente di finzione. Ho preso in considerazione molti direttori d'orchestra, ma anche romanzieri, artisti visivi e musicisti di ogni tipo. Non è un film davvero letterale".
L'attrice ha aggiunto che rispetta l'opnione di Marin Alsop, ma ha voluto precisare: "Si tratta di una meditazione sul potere e il potere è senza genere".
Tàr, Cate Blanchett: "Sto ancora spiccando il volo, noi esseri umani cambiamo di continuo"
Tár, secondo la sua protagonista, parla infatti della natura del potere che corrompe le persone, situazione che non si limita a un solo settore: "La protagonista avrebbe potuto essere un architetto o a capo di un colosso finanziario". Blanchett ha lodato il lavoro di Todd Field alla regia del film, aggiungendo: "Penso che il potere sia una forza che corrompe, a prescindere del genere di qualcuno. Credo abbia degli effetti su tutti noi".
La famosa direttrice d'orchestra aveva invece criticato il progetto dichiarando: "Avere l'opportunità di ritrarre una donna in questo ruolo e renderla crudele e prepotente è davvero straziante. Ci sono tanti uomini sui quali questo film avrebbe potuto essere basato, invece hanno messo sul podio una donna e le hanno dato tutti gli attributi di quegli uomini. Mi sembra davvero una cosa orrenda e palesemente anti-donna. Presumere che si comportino in modo identico agli uomini o diventino isteriche, instabili significa perpetuare un'immagine che abbiamo visto al cinema già molte volte".