Quando Luca Guadagnino ha pensato per la prima volta al remake di Suspiria nella sua mente è subito balenata l'idea di Tilda Swinton nei panni di Madame Blanc, ma più l'idea prendeva forma più il regista si convinceva che la sua camaleontica musa avrebbe dovuto interpretare per lui non uno, non due ma ben tre personaggi. La Swinton, da parte sua, ha accettato con entusiasmo l'arduo compito, avvalendosi di un aiuto fondamentale: quello del trucco prostetico e del suo mago, Mark Coulier, già vincitore di due premi Oscar e candidato nel 2019 proprio per Suspiria.
Jozef Klemperer
La sfida per Tilda Swinton e per l'equipe di truccatori è stata davvero grande. Luca Guadagnino era infatti alla ricerca di effetti che lasciassero intuire il vero significato di quei tre personaggi, incarnazione degli archetipi freudiani: se Madame Blanc è l'Io, lo psicoanalista Jozef Klemperer è il Super Io ed Helena Markos è l'Es. Non sorprende dunque che il lavoro di make-up sia stato minuzioso e sia cominciato molto prima del previsto: le prove di trasformazione per Tilda Swinton hanno preso il via ben 18 mesi prima rispetto all'inizio delle riprese di Suspiria, e solo per capire se il piano del regista fosse attuabile. A complicare le cose i lineamenti sottili dell'attrice, sicuramente molto lontani dal farla somigliare a un uomo di 80 anni. Per rendere più verosimili le labbra e la mascella, Coulier si è avvalso dell'aiuto di uno specialista del trucco prostetico , Josh Weston, ma la parte più difficile è stata riprodurre la pelle del dottor Klemperer, a cui tutto il team ha lavorato ricostruendo minuziosamente i segni fisici dell'invecchiamento.
Man mano che la maschera di Lutz Ebersdorf (così era stato chiamato inizialmente il finto attore che, a detta della produzione, avrebbe interpretato Jozef Klemperer) prendeva forma e il trucco prostetico si faceva sempre più pesante sul volto di Tilda Swinton, la squadra di Mark Coulier scopriva sempre nuovi dettagli da aggiungere, come quella trovata di alzare un po' le sopracciglia al centro per dare al volto il giusto timbro emotivo. "In questo modo è come se Klemperer avesse avuto una vita" ha raccontato Coulier "come se avesse vissuto in un mondo triste, con quell'aria malinconica". Per completare l'illusione, propria prima ancora che del pubblico, la Swinton ha chiesto all'equipe di truccatori una riproduzione dei genitali maschili, che, a detta di Coulier sono stati però realizzati con molta meno dovizia di dettagli rispetto al resto del trucco. "È stato un po' come Robert De Niro che voleva indossare biancheria di seta per interpretare Al Capone. Così lei voleva sentire quel qualcosa tra le gambe per interpretare un uomo".
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Helena Markos
Non sarebbe stata questa, però, la parte più difficile per il make-up artist: per il ruolo di Helena Markos Coulier e Tilda Swinton hanno dovuto spingersi oltre ogni limite. La fondatrice dell'accademia di danza è una presenza permanente durante tutto il film ma si palesa solo nella scena finale: è un'aberrazione, un cadavere tenuto in piedi solo da una strana magia. "Non si trattava più di prendere Tilda e trasformarla, perchè non c'era più alcuna somiglianza all'umano".
Le indicazioni di Luca Guadagnino per la resa effettiva di Helena Markos erano state chiare, come ha raccontato Coulier: "Ha detto "Voglio che il suo corpo sia corrotto dalla malattia, che cada a pezzi". Voleva che il suo viso risultasse deformato fin dove era possibile". L'ispirazione era venuta al regista siciliano guardando una vecchia foto di un'anziana donna che sogghignava sotto i suoi grandi occhiali neri. Ma come fare a rendere reale quel grado di aberrazione? Soprattutto: quale grado? "Luca è un fan di David Cronenberg e gli piace vedere un po' di "orrore" sui corpi" ha raccontato Mark Coulier. "Si tratta di capirlo. Ti chiedi "Vuole davvero che il personaggio somigli a una rana dalla bocca larga" Sì, lo vuole. Così quando abbiamo lavorato alla maschera di Helena Markos non c'era un limite: per quanto fosse magari grossolana, Luca la voleva ancora più grossolana". E infatti il trucco di Tilda Swinton per la Markos era composto da un "groviglio" di lattice e schiuma, completato da una serie piccoli e disgustosi dettagli. A lavorare all'idea originale è stato ancora una volta Josh Weston che, al contrario di quanto successo con Klemperer, è riuscito a trovare la strada giusta dopo un paio di tentativi. Così alla fine è venuta fuori Helena Markos, un agglomerato di tumori, organi interni, persino il braccio di un bambino, stampo di quello del figlio minore di Mark Coulier. "Luca voleva che anche la troupe uscisse dal film un po' sbalordita: ecco, Helena Markos è una cosa davvero scioccante!".
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Presentato in anteprima durante lo scorso Festival di Venezia, Suspiria verrà premiato ai prossimi Independent Spirit Awards, il 23 febbraio 2019, con il Premio Robert Altman per il miglior cast, oltre ad aver collezionato due nomination agli Oscar 2019 per il miglior make-up e la miglior canzone originale, composta da Thom Yorke. Il film - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Suspiria - ha esordito negli scorsi mesi negli USA, incassando 179.806 dollari nelle uniche due sale in cui è stato proiettato, convincendo così Amazon ad allargare la distribuzione ad altri 250 cinema su suolo americano.
La trama di Suspiria di Luca Guadagnino vede al centro Susie Bannion interpretata da Dakota Johnson, aspirante ballerina che si iscrive ad una scuola prestigiosa in Germania e ne scopre i segreti oscuri e violenti.
Subito dopo il suo arrivo un'allieva della scuola scompare in circostanze misteriose. Mentre Susie fa enormi progressi sotto la guida di Madame Blanc, rivoluzionaria direttrice della compagnia, la ballerina stringe amicizia con un'altra ragazza, Sara, che le confida i suoi sospetti sull'accademia, che nasconderebbe un orribile segreto.