Superman: gli eredi di Joseph Schuster fanno causa a Warner Bros e DC Comics per violazione del copyright

Gli eredi dell'artista Joseph Shuster hanno fatto causa a Warner Bros Discovery e DC Comics sostenendo non abbiano i diritti necessari a portare nelle sale il film Superman.

Una foto di Superman

Gli eredi di Joseph Schuster, co-creatore di Superman, hanno deciso di fare causa a Warner Bros Discovery e DC Comics sostenendo che non abbiano i diritti necessari a far uscire nelle sale il film scritto e diretto da James Gunn.
I documenti presentati dai legali sostengono che una distribuzione del lungometraggio in Canada, nel Regno Unito, in Irlanda e Australia e in altre aree violi i diritti d'autore.

La causa legata al marchio di Superman

Con l'uscita del film Superman in programma nei prossimi mesi, gli avvocati degli eredi dell'artista hanno chiesto che si arrivi in breve tempo a una decisione da parte del tribunale.

La nuova avventura di Clark Kent con star David Corenswet è in arrivo nei cinema di tutto il mondo a luglio. Nel cast ci sono anche Rachel Brosnahan nella parte di Lois Lane, Nicholas Hoult nei panni del villain Lex Luthor, e Maria Gabriela de Faria in quelli di The Engineer.

Superman David Corenswet Sanguina Rircvye
Corenswet nel ruolo di Clark Kent

I diritti internazionali sul copyright legato a Superman sono al centro della causa. Jerome Siegel e Shuster, co-creatori di Superman e della storia, avevano ceduto i diritti a DC, ma a livello internazionale nelle nazioni che seguono le leggi britanniche - tra cui Canada, Regno Unito, Irlanda e Australia - gli accordi terminano in modo automatico 25 anni dopo la morte di uno degli autori, situazione che porta all'attribuzione alla Shuster Estate il controllo sul copyright del co-autore a partire dal 2017, considerando che Shuster è morto nel 1992. Gli eredi dell'artista sostengono quindi che DC Comics e Warner Bros stiano usando Superman senza averne le necessarie autorizzazioni.

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Un portavoce di Warner Bros Discovery ha risposto: "Siamo fondamentalmente in disaccordo con le basi della causa e difenderemo in modo vigoroso i nostri diritti".