L'avversione di Spike Lee per la vittoria agli Oscar 2019 di Green Book è cosa nota. Il regista è tra le star afroamericane che hanno bocciato il film per la visione paternalistica con cui viene dipinto il protagonista nero. Ecco che il polemico Spike ha colto l'occasione per lanciare una stoccata insinuando che i membri dell'Academy che si oppongono alle nuove regole di inclusione sono probabilmente gli stessi che hanno votato Green Book miglior film.
Le nuove regole di inclusione che determineranno l'eleggibilità di un'opera a miglior film a partire dal 2024, in realtà, non sono affatto stringenti, ma non sono mancate polemiche da parte dei membri dell'Academy più conservatori quali Kirstie Alley e James Woods.
Ma cosa ne pensa Spike Lee dell'intera faccenda? Il regista da sempre schierato politicamente nella difesa dei neri ha suggerito a Variety che "i votanti agli Oscar che si oppongono alle nuove regole probabilmente hanno votato per A spasso con Daisy e Green Book."
Spike Lee ha ammesso che le nuove regole di inclusione contengono "un sacco di scappatoie", ma aggiunge: "Il loro cuore è nel posto giusto." Quello che il regista vorrebbe fare davvero è sedersi a discutere con qualcuno dell'Academy per aiutarlo a capire la direzione da imprimere alla battaglia:
"Queste sono le persone che decidono cosa stiamo facendo e cosa non stiamo facendo, chi lo scriverà, chi lo dirigerà, chi lo produrrà, chi lo interpreterà. Quando parlo dell'argomento, penso sempre a 'Hamilton' di Lin-Manuel: devi essere nella stanza dei fottuti bottoni. Devi essere nella stanza in cui succede. Se non siamo nella fottuta stanza in cui le cose accadono, nessuna fottuta cosa cambierà. Citalo!"