Li conoscete già per Covmorra - Gomorra ai tempi del coronavirus, Covid Jouer o Papà voglio tornare a casa, ma presto vedrete i The CereBros in un contesto nuovo: per il gruppo che ha già ottenuto milioni di visualizzazione su web con le sue produzioni è arrivato il momento della maturità artistica, di mettersi alla prova con qualcosa di diverso e più articolato. Parliamo di SKAUT, una serie tv la cui lavorazione inizierà in primavera e che noi di Movieplayer.it seguiremo passo passo, per offrirvi uno sguardo privilegiato dietro le quinte del progetto.
Quando guardiamo i film e le serie tv che tanto amiamo, quel che vediamo è solo la punta dell'iceberg di un processo lungo e complesso, che coinvolge un gran numero di artisti e creativi. Un lavoro che si sviluppa in molte fasi, dal casting alla post-produzione, e che vogliamo mostrarvi insieme ai The Cerebros, per lasciarvi spiare dietro le quinte e dare un'idea di quanta dedizione e quanto sacrificio siano necessari per portare su schermo il prodotto finale.
Attivi dal 2017, i The Cerebros hanno trovato la loro cifra stilistica e sono effettivamente esplosi nel 2020, grazie anche a tematiche sociali e politiche molto forti, raccontate però sempre con ironia e leggerezza. Questa attenzione ed equilibrio nei temi si è accompagnata alla cura delle immagini, un taglio preciso e ben riconoscibile, una regia per molti versi sperimentali, che hanno convinto la società di produzione Format a la Zenit Distribution a scommettere sulla Social Factory romana sotto la direzione artistica di Berardino Iacovone. Il progetto SKAUT nasce da questa scommessa: una serie destinata alla tv e alle piattaforme digitali, in cui i "The CereBros" costruiscono un ponte ideale tra i media classici e quelli digitali.
SKAUT è una storia di inclusione, di spaesamento, di valori ritrovati, di appartenenza e di amicizia. Una storia dei nostri giorni, che racconta la realtà che ci circonda, parla di legami spezzati, di una perdita dell'orientamento e di come ritrovare la propria direzione. È una storia di giovanissimi delle periferie, con pochi punti di riferimento, aggrappati ai social, unico faro sulle loro vite. E poi la rinascita che passa attraverso un purgatorio, come una risalita dantesca verso la luce, grazie a un'esperienza inimmaginabile per loro, nel corpo degli Scout. Lo stile è quello inconfondibile "The CereBros", in cui la comicità diventa lo strumento per veicolare messaggi più profondi. La penna è quella di Berardino Iacovone, con il sostegno creativo degli altri componenti del collettivo, Stefano Bacchiocchi e Gianmarco Esposito. Il team autoriale che lavora alla serie 'SKAUT' è stato ampliato con quelli che lo stesso Iacovone definisce 2 top player: Beatrice Campagna, con una ricchissima carriera cinematografica tra produzione e scrittura, e Luca Nicolai, autore di numerosi cortometraggi premiatissimi.