L'uscita in streaming di Si vive una volta sola, la commedia con star Carlo Verdone, non è stata particolarmente apprezzata dall'ANEC.
Il lungometraggio era già stato presentato grazie ad alcune anteprime organizzate nel febbraio 2020, ma la Filmauro aveva poi deciso di puntare a una distribuzione dal 26 novembre, situazione resa impossibile a causa della chiusura dei cinema, e ora arriverà direttamente su Amazon Prime Video.
L'Associazione Nazionale Esercenti Cinema, con una nota, ha quindi commentato " l'incomprensibile decisione della Filmauro di Aurelio De Laurentiis di rinunciare all'uscita capillare dell'ultima commedia di Carlo Verdone, Si vive una volta sola".
La commedia, nonostante le sale aperte a giugno e ad agosto, era stata inserita nella programmazione autunnale. Il debutto, considerando la nuova chiusura generalizzata dei cinema iniziata a ottobre, era quindi stato posticipato. Nonostante Carlo Verdone abbia spesso rinnovato la propria solidarietà al settore e avesse parlato apertamente della sua speranza che il film arrivasse sul grande schermo, questa settimana è stata programmata la proiezione di Si vive una volta solo in esclusiva nelle sale romane gestite dal gruppo De Laurentiis per un periodo di soli tre giorni. Mario Lorini, presidente ANEC, ha quindi dichiarato: "Anziché circoscrivere la disponibilità del film alle proprie sale, Filmauro avrebbe potuto partecipare attivamente, con prevedibile successo, alla ripartenza dei cinema, peraltro con un film sostenuto dal Ministero della Cultura, di sicuro impatto e molto atteso dal pubblico. Ferma restando la liceità dell'accordo con la piattaforma per il passaggio in streaming, si è voluta in questo modo negare la possibilità di usufruire della destinazione primaria del film nelle sale cinematografiche". Il responsabile dell'associazione ha ribadito: "Inoltre, sono stati privilegiati dei cinema che, da giugno ad ottobre 2020, non avevano mai ripreso l'attività, chiusi dal marzo 2020 con l'eccezione delle proiezioni per la Festa del Cinema di Roma, svoltesi dal 15 al 25 ottobre in due cinema del gruppo. Una esclusiva del genere non solo non giova al mercato, ma va nella direzione opposta rispetto alla condivisione di ogni misura utile a fare della ripartenza del settore un evento rivolto al più ampio pubblico".
Lorini ha sottolineato il proprio disappunto spiegando infine: "Una decisione questa che va nella direzione opposta a quella che tutta l'industria sta cercando di seguire, che è quella di cercare con ogni mezzo di uscire da questa situazione in modo unitario, sacrificando tutti qualcosa ai propri interessi per metterlo a disposizione del sistema per far ripartire il mercato; dalla graduale riapertura delle sale, all'arrivo di nuovi film, dal riavvicinare il nostro pubblico al ritorno in sala in sicurezza, in quel "tempio dell'immagine" più volte ricordato da Carlo Verdone", insieme ad una campagna di promozione straordinaria, a cui tutti prendano parte, operatori, talents, artisti, con l'auspicata partecipazione del Mic. Tutto ciò in questa vicenda sembra non esser stato considerato, e questo ci fa veramente male".