Questa settimana il magazine Variety ha pubblicato una lunga intervista a Shia LaBeouf nel quale l'attore si è raccontato senza filtri, a partire dall'infanzia difficile che evidentemente ha lasciato segni indelebili sulla sua personalità, fino alle ultime vicissitudini personali che invece hanno rallentato e trasformato quella che agli inizi sembrava una carriera promettente.
A proposito degli inizi della sua carriera, o meglio del periodo in cui Shia era lanciatissimo, circa dieci anni fa, l'attore ha rievocato con amarezza la sua collaborazione con Steven Spielberg con il quale ha girato Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo ma ha anche interpretato diversi film da lui prodotti, a cominciare da Disturbia, fino a Transformers 3.
"Quando lo incontri, ti rendi conto che non è lo Spielberg che hai sempre sognato" - ha detto Shia - "E' uno Spielberg diverso, in una fase diversa della sua carriera. Più che un regista è un'azienda"
"I set di Spielberg sono molto diversi dagli altri. Tutto è stato pianificato in maniera meticolosa e tu devi dire questa battuta in 37 secondi. Se lo fai per cinque anni inizi a sentirti come se non sapessi quello che stai facendo"
"Non amo i film che ho fatto con Spielberg" - conclude l'attore - "l'unico che mi è piaciuto è stato il primo Transformers."
Nella stessa intervista, l'attore ha rivelato anche che recentemente era stato considerato per un ruolo in Suicide Squad, ma la Warner Bros non l'ho ha voluto proprio a causa dei suoi problemi con l'alcool.