Shia LaBeouf ha svelato di aver scritto il suo film autobiografico, Honey Boy, mentre si trovata in rehab.
L'attore considerato "difficile" ha esorcizzato molti dei suoi demoni in Honey Boy, che indaga il rapporto tra una baby star e il padre violento e prevaricatore. Il film, che segna il debutto come sceneggiatore di Shia LaBeouf, riflette per molti aspetti la sua vera storia. Per l'occasione, Shia interpreta il ruolo del padre.
Al Toronto International Film Festival Shia LaBeouf ha rivelato di aver scritto la sceneggiatura mentre si trovava in rehab:
"Ero stato condannato a trascorrere un periodo di tempo in rehab e lo script ha fatto parte di un processo che mi ha aiutato a venire a patti con me stesso, a conoscermi meglio. Scrivere la storia di mia padre mi ha aiutato a guardare in faccia la sofferenza. Mentre ero lì ho scritto tutto su un pezzo di carta. Arrivato a casa, rileggendolo mi sono reso conto che aveva la forma di una sceneggiatura. L'ho inviato alla regista Alma Har'el che è una dei miei amici più intimi, e lei ha riconosciuto che era un film".
Shia LaBeouf: quando la vita diventa una performance d'arte concettuale
Per Honey Boy Shia LaBeouf ha dovuto calarsi nei panni di un padre ex alcolista di 33 anni più vecchio di lui. "A livello fisico, ho rinunciato alla routine" svela l'attore accennando alla trasformazione fisica. Parte della sfida è stato mettere su pancia evitando, però, di ingrassare in modo uniforme. "Se avessi preso peso, si sarebbe visto sul mio viso, mentre mio padre era un uomo alto e magro con un po' di pancia, era difficile diventare come lui".
LaBeouf si è poi concentrato sulla voce nasale e sul respiro pesante del padre: "Ho cominciato a fumare di più, e poi mio padre aveva una voce molto nasale così durante le riprese avevo delle imbottiture nel naso. Avevo il naso tappato, così l'unico modo per respirare era attraverso la bocca."