Seven: trent'anni dopo David Fincher ha rivelato cosa c'era nella scatola

A 30 anni di distanza dall'uscita del popolare thriller con Brad Pitt, Morgan Freeman e Gwyneth Paltrow, il suo autore ha svelato il segreto legato a una delle scene di culto.

La scatola di Seven

Una delle scene più agghiaccianti di Seven, thriller di culto di David Fincher uscito nel 1995, ha a che fare con una misteriosa scatola. I fan del film hanno un'idea piuttosto chiara di cosa contenga l'oggetto in questione, ma a trent'anni dall'uscita il regista ha svelato il vero contenuto messo nella scatola prima delle riprese.

Per fare chiarezza, Fincher ha smentito le voci secondo cui la scatola misteriosa del film conterrebbe una replica protesica della testa di Gwyneth Paltrow. "È del tutto ridicolo", ha detto a Entertainment Weekly. "Penso che avessimo inserito un sacchetto di una trentina di chili. Avevamo fatto delle ricerche per capire, se l'indice di massa corporea di Gwyneth Paltrow fosse X, quanto peserebbe la sola testa. E poi abbiamo replicato il peso nella scatola."

Il riferimento, naturalmente, è al finale di Seven, dove il detective David Mills (Brad Pitt) giustizia John Doe (Kevin Spacey) dopo aver ricevuto la testa mozzata della moglie (Gwyneth Paltrow) in una scatola. Naturalmente, Fincher non mostra mai al pubblico il contenuto della scatola, il che ha reso la scena ancora più inquietante.

"Abbiamo messo una parrucca lì dentro un po' sporca di sangue, così quando Morgan apre la scatola alcuni capelli restano attaccati allo scotch. Penso che Morgan abbia aperto 16 o 17 scatole. Ma come dico sempre, non hai bisogno di vedere cosa c'è nella scatola se hai Morgan Freeman" ha concluso Fincher.

Le condizioni di Brad Pitt per il finale di Seven

Brad Pitt in una scena drammatica di SEVEN
Brad Pitt nel finale di Seven

A quanto pare, lo stesso Brad Pitt si sarebbe battuto per non mostrare il contenuto della scatola al pubblico. In una recente intervista con GQ l'attore ha spiegato che si trattava di una condizione non negoziabile. "Avendo avuto una brutta esperienza in un film in cui avevano tagliato scene che pensavo fossero vitali, al momento del contratto di Seven ho insistito per avere delle garanzie" ha affermato il divo. "L'ho messo nel mio contratto: la testa della moglie resta nella scatola."

L'attore ricorda che lo studio ha tentato di sostituire la testa finta per influenzare la sua reazione durante le riprese. Ciò si è rivelato superfluo dal momento che la sua interpretazione ha messo in luce la lotta interiore del suo personaggio sapendo che sua moglie e il suo bambino non ancora nato erano stati brutalmente assassinati.

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Pitt voleva anche che nel finale di Seven David Mills giustiziasse John Doe. "E il personaggio uccide John Doe. Anche questo l'ho fatto mettere nel mio contratto", ha ricordato. "Quindi, come era ovvio, quando arriva il momento hanno cercato di ridiscutere questi dettagli. 'Con la moglie è troppo. E se mettessimo le teste dei cani? No'".

Queste sue dichiarazioni confermano quanto riferito in passato, dato che lo studio voleva modificare la sceneggiatura di Andrew Kevin Walker insistendo per un finale più ottimista. Tuttavia, Fincher aveva già letto la sceneggiatura originale di Walker e ha deciso che si sarebbe impegnato nel progetto solo se il film fosse rimasto inalterato. E così è stato.