Durante il tour promozionale di Sette anni in Tibet a Brad Pitt fu chiesto un parere a proposito del conflitto tra Cina e Tibet; l'attore, probabilmente infastidito dalla domanda, che gli era stata posta innumerevoli volte nell'arco di pochi giorni, offrì al giornalista una risposta piuttosto tagliente anche se decisamente condivisibile.
Pitt esordì spiegando il suo punto di vista: "Non dovresti parlare, non dovresti mai dire niente, finché non sai di cosa stai parlando. Ecco perché mi sento a disagio con le interviste. I giornalisti mi chiedono che cosa ne penso, vogliono conoscere la mia opinione a proposito di che cosa la Cina dovrebbe fare per con il Tibet."
"A chi diavolo importa quello che penso io? A chi importa cosa penso che la Cina dovrebbe fare? Sono un fottuto attore! Mi danno una sceneggiatura e io recito. Sono qui per intrattenere il pubblico, niente di più. Fondamentalmente, se togli tutto il resto, sono soltanto un uomo adulto che si trucca e finge di essere qualcun altro." Concluse Brad.
In un'altra intervista, a proposito del suo personaggio Brad dichiarò: "Interpreto Heinrich Harrer, un alpinista ed esploratore austriaco. Mi piace molto il viaggio di vita di quest'uomo perché inizia con lui che è pieno di se, molto egoista ed egocentrico ma lungo la strada alcune cose cambiano e gli si aprono gli occhi".
Su Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un gradimento del 60%, con un punteggio medio di 6,3 / 10. Il consenso critico del sito web recita: "Sette anni in Tibet racconta la sua affascinante storia di vita vera con una certa grazia imperturbabile, anche se non prende mai vita come potrebbe."