Selvaggia Lucarelli: suo figlio contesta Matteo Salvini: "Sei omofobo e razzista", lei lo difende

Selvaggia Lucarelli ha difeso il figlio Leon Pappalardo che aveva contestato Matteo Salvini a Milano, ed è stato fermato dalla polizia: ecco il video.

Matteo Salvini è stato contestato dal figlio di Selvaggia Lucarelli che lo ha definito omofobo e razzista mentre il leader della Lega era al Centro commerciale di Portello a Milano. Selvaggia Lucarelli ha difeso il figlio Leon che è stato identificato sia dalle guardie del corpo di Salvini che dalla polizia.

Città che vai contestazione che trovi, Matteo Salvini pochi giorni fa era stato contestato a Mondragone da un cospicuo gruppo di cittadini che gli rinfacciava gli insulti ricevuti negli anni passati dai leghisti. Oggi il 'ministro del selfie' è stato contestato da Leon Pappalardo, il figlio quindicenne di Selvaggia Lucarelli e Laerte Pappalardo. Come si vede nel video, l'Onorevole era ad un evento presso il Centro commerciale di Portello a Milano quando il ragazzo gli si è avvicinato chiamandolo razzista ed omofobo. Poco dopo Leon è stato fermato ed identificato sia dalla scorta che dalla polizia. Ai giornalisti presenti il giovane ha riferito quanto successo "ho detto a Salvini che è razzista ed omofobo, che molti della comunità di colore non lo sopportano per il suo razzismo - aggiungendo - mi hanno fermato, anche se non l'ho insultato personalmente, perché non c'è libertà di espressione". I giornalisti hanno poi visto Selvaggia Lucarelli e hanno capito che si trattava del figlio della loro collega. La Lucarelli che ci ha tenuto a precisare di essere completamente d'accordo con quanto detto dal figlio.

Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha minacciato di presentare una legge contro l'eterofobia nel caso il parlamento ne approvi una contro l'omofobia, è stato contestato anche da altri presenti che gli hanno rimproverato di non indossare la mascherina e di non aver abolito la Legge Fornero quando era al governo, l'abolizione della legge era stato uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale.