Scarlett Johansson: il suo agente critica la risposta della Disney alla causa per Black Widow

L'agente di Scarlett Johansson ha attaccato duramente il comunicato della Disney rilasciato dopo l'annuncio della causa legale per la distribuzione di Black Widow in streaming.

L'agente di Scarlett Johansson ha criticato duramente il comunicato rilasciato dalla Disney in risposta alla causa intentata dall'attrice per l'arrivo di Black Widow anche in streaming.
La scelta di rendere disponibile il film Marvel anche su Disney+ avrebbe violato gli accordi del contratto che legava l'interprete di Natasha allo studio che, nella giornata di ieri ha definito "insensibile" l'attrice.

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Black Widow: Scarlett Johansson in un'immagine del film

Bryan Lourd, a capo dell'agenzia CAA e agente di Scarlett Johansson ha ora rilasciato un comunicato in cui sostiene: "L'hanno accusata senza vergogna e in modo falso di essere insensibile nei confronti della pandemia globale legata al COVID, nel tentativo di farla sembra qualcuno che sanno non è, come lo so io".
L'agente ha poi proseguito: "Scarlett è stata partner della Disney in nove film che hanno fatto guadagnare allo studio e ai suoi azionisti miliardi di dollari. La società ha incluso il suo salario nel comunicato stampa tentando di usare come arma il suo successo come artista e donna di affari, come se fosse qualcosa di cui dovrebbe vergognarsi".

Black Widow, Disney risponde a Scarlett Johansson: "La sua causa è triste e insensibile"

Lourd ha sottolineato: "Scarlett è estremamente orgogliosa del lavoro che lei, e tutti gli attori, sceneggiatori, registi, produttori e il team creativo della Marvel hanno portato avanti per oltre un decennio. Questa causa è stata avviata come risultato delle decisioni della Disney di violare in modo consapevole il contratto di Scarlett. Hanno trasferito intenzionalmente il flusso di guadagni e profitti nel settore di Disney+ della società, escludendo i partner artistici e finanziari dalla loro nuova equazione".

John Berlinski, il legale di Scarlett Johansson, ha sostenuto che la distribuzione in contemporanea del film in streaming sia una scelta che vada contro gli accordi stretti con gli artisti, sfruttata per aumentare il numero di abbonati e migliorare il prezzo delle azioni.