Il mito di Scarface non smette di rigenerarsi. Dopo il celebre cult di Brian De Palma del 1983 con Al Pacino e la versione del 1932 firmata da Howard Hawks, la leggendaria storia di ascesa criminale torna con un volto inedito: quello di Danny Ramirez.
Danny Ramirez raccoglie l'eredità di Scarface
Il progetto nasce all'interno di Pinstripes, la neonata casa di produzione fondata da Danny Ramirez insieme al socio creativo Tom Culliver. I due hanno deciso di lanciarsi in una sfida ambiziosa: riportare in vita Scarface, non come semplice remake del film di De Palma ma come rivisitazione diretta del romanzo del 1930 scritto da Armitage Trail, il testo che diede i natali alla leggenda di Tony Camonte e che a sua volta prese spunto dalla parabola criminale di Al Capone.

In un'intervista concessa a Deadline, Culliver ha dichiarato: "Uno dei grandi progetti che stiamo adattando in questo momento è Scarface. Ovviamente, Danny interpreterà Scarface. Vogliamo modernizzarlo, adattando il romanzo originale. Lo stiamo sviluppando in maniera indipendente; abbiamo già alcuni finanziamenti. È chiaro che c'è l'eredità del film con Pacino negli anni '80 e del primo del 1932, ma pensiamo che sia il momento giusto per un aggiornamento. E avere qualcuno come Danny come protagonista è davvero entusiasmante."
L'entusiasmo traspare anche dalle parole dello stesso Ramirez, che ha definito questa opportunità un vero coronamento professionale: "Scarface, per noi, è il ruolo che abbiamo sempre sognato di interpretare, ma anche di sviluppare a modo nostro. Penso che nel 2025 sia più attuale che mai. Ed è per questo che siamo entusiasti di portare avanti questa sfida."
Una nuova visione per un'icona del cinema criminale
Il nuovo Scarface nasce inevitabilmente sotto il peso di un'eredità monumentale. L'interpretazione di Al Pacino nei panni di Tony Montana ha scolpito un'icona del cinema gangster, facendo del film di De Palma uno dei capisaldi della cultura pop e un riferimento ancora oggi insuperato. Prima ancora, però, la storia aveva già conosciuto una trasposizione nel 1932 con la regia di Howard Hawks e il volto di Paul Muni.

Ora, con Ramirez al centro della scena, il personaggio torna a pulsare di nuova linfa, in un'epoca segnata da questioni di potere, disuguaglianze e nuove forme di criminalità organizzata. La scelta di partire direttamente dal romanzo di Trail lascia intendere un approccio più radicale, meno legato ai cliché visivi dell'immaginario anni '80 e più attento a una rilettura contemporanea dei conflitti sociali.
La prima produzione di Pinstripes, il dramma true-crime Dead Man's Wire diretto da Gus Van Sant, è già pronta al debutto mondiale: un segnale che la compagnia non ha paura di puntare alto fin da subito. Con un simile biglietto da visita e un titolo che pesa come una montagna nella storia del cinema, Ramirez e Culliver mirano a fondere mito e presente, cercando di dimostrare che Scarface può ancora raccontare molto a questa generazione.