Sanremo 2021: Achille Lauro, Famiglia Cristiana lo attacca "Le lacrime di sangue sono blasfeme"

La prima esibizione di Achille Lauro a Sanremo 2021 ha provocato le proteste di Famiglia Cristiana che ha accusato l'artista di blasfemia

Achille Lauro è stato accusato di blasfemia da Famiglia Cristiana dopo la sua prima esibizione a Sanremo 2021: secondo il settimanale d'ispirazione cattolica l'artista romano con il suo look avrebbe alluso "alla statue della Madonna e a immagini sacre legate alle lacrimazioni'.

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Achille Lauro a Sanremo 2021

Il festival di Sanremo non manca mai di suscitare polemiche, i suoi protagonisti sono sottoposti al severo giudizio del pubblico e delle testate giornalistiche. Quest'anno Famiglia Cristiana difende il segno della Croce con cui Amadeus ha iniziato la kermesse canora, ma attacca la prima esibizione di Achille Lauro accusandola di blasfemia.

Martedì sera l'artista romano ha raffigurato il suo primo quadro sul palco dell'Ariston sulle note di Solo noi, il suo brano uscito lo scorso 19 febbraio. In una dichiarazione rilasciata all'Adnkronos don Antonio Rizzolo, direttore del settimanale ha trovato l'esibizione eccessiva e forse blasfema: "In ogni caso, è una scelta eccessiva, per certi versi scioccante, che l'artista si poteva tranquillamente risparmiare e che potrebbe anche essere interpretata in maniera negativa, al di là di possibili riferimenti cercati e voluti, come una offesa ai credenti cristiani, per la possibile allusione alle statue della Madonna e a immagini sacre legate alle lacrimazioni: l'effetto potrebbe richiamarle, sfiorando il blasfemo".

Il direttore del settimanale d'ispirazione cattolica inoltre ha notato un altro particolare che gli ha dato fastidio: "Si è vista anche l'applicazione al centro dell'asta del microfono di Achille Lauro di un rilievo a una forma di cuore che sembra richiamare il Sacro Cuore di Gesù, nel suo disegno con la cresta sopra che rappresenta il fuoco dell'amore. Sembra una immagine molto simile anche a quelle degli ex-voto che vengono donati ai santuari. Se uniamo le lacrime di sangue a questo cuore, otteniamo un effetto ancora più blasfemo e certamente fuori luogo, per una immagine inadeguata al contesto, oltre che ritenuta offensiva per una parte dei credenti in quel momento posti davanti alla TV".

La scorsa estate un cartellone pubblicitario di Achille Lauro è stato censurato a Milano, in esso l'artista era raffigurato in versione Barbie, crocifisso su una croce di Big Babol e con addosso un paio di stivali di pelle lucida e pantaloncini corti in pelle rosa.