Il regista Masaki Watanabe racconta le sfide incontrate nella trasposizione animata di Sakamoto Days, tra budget limitati, animazioni tradizionali e una squadra sotto pressione. Nonostante le difficoltà, la visione artistica resta viva e la speranza è che la serie possa migliorare, crescendo col tempo. L'adattamento ha sofferto, ma il potenziale per un riscatto resta intatto.
Disegnare l'azione a mano nell'epoca di Sakamoto Days
La trasposizione anime di Sakamoto Days, tratto dal manga di Yuto Suzuki, ha debuttato con l'entusiasmo del pubblico, ma anche con qualche smagliatura visiva che non è passata inosservata. Durante l'Anime Expo, il regista Masaki Watanabe ha parlato apertamente delle sfide affrontate in produzione, ammettendo che le difficoltà non si sono limitate alla gestione dell'umorismo o all'intensità dell'azione: "Non era solo questione di portare sullo schermo scene esplosive o mantenere il ritmo comico, ma di affrontare veri limiti produttivi", ha detto.

Il team ha scelto di puntare sull'animazione disegnata a mano, una scelta affascinante ma onerosa. Ogni fotogramma ha richiesto uno studio accurato di tempistiche, espressioni, angolazioni e coreografie, per non sacrificare l'energia visiva del manga. Tuttavia, proprio questa ambizione ha messo a dura prova la tenuta del progetto. Alcune sequenze risultano meno fluide, altre si percepiscono come forzatamente semplificate. "Abbiamo dovuto continuamente valutare cosa fosse effettivamente realizzabile con le tecniche a nostra disposizione", ha spiegato Watanabe. La sfida, dunque, è stata doppia: restare fedeli all'anima del fumetto, senza schiantarsi contro i limiti materiali dell'industria.
Oltre agli aspetti artistici, il vero tallone d'Achille è stato il budget. "Ciò che ha davvero condizionato l'aspetto finale dell'anime è stata, banalmente, la mancanza di fondi", ha dichiarato Watanabe senza girarci troppo intorno. I tagli economici hanno inciso sulla durata delle scene, sulla qualità dell'animazione e sul numero di fotogrammi chiave. A cascata, anche la fluidità delle sequenze più cruciali ne ha risentito.
A peggiorare la situazione, la squadra tecnica, per quanto motivata e talentuosa, ha dovuto lavorare con attrezzature non sempre adeguate e sotto scadenze serrate. Nonostante questo, Watanabe non perde fiducia: "Riconoscere gli ostacoli è il primo passo per superarli. Se ci verranno concessi tempo, risorse e fiducia, Sakamoto Days potrà finalmente raggiungere gli standard del manga". Un messaggio che è insieme bilancio e promessa: l'anime ha inciampato, ma non ha ancora sparato tutte le sue cartucce.