Sacha Baron Cohen vince anche l'appello: non ha diffamato il politico Roy Moore

Il politico Roy Moore ha perso anche il primo appello nell'ambito della causa di diffamazione intentata contro Sacha Baron Cohen per la trasmissione Who Is America?.

La causa del politico Roy Moore contro Sacha Baron Cohen, accusato di diffamazione, ha subito un'altra battuta di arresto perdendo anche l'appello presentato dopo la prima sentenza a favore dell'attore.
Tre giudici della Corte di Appello di Manhattanhanno infatti dichiarato che il segmento dello show Who Is America? era chiaramente di natura comica e ovviamente in stile farsa.

Il politico dell'Alabama Roy Moore, ex candidato al Senato, aveva fatto causa nel 2018 a Sacha Baron Cohen dopo che nella trasmissione Who Is America?, andata in onda su Showtime, l'attore scherzava sulle accuse che gli erano state rivolte riguardanti delle violenze sessuali su minori. Moore aveva negato ogni accusa e non c'era stata alcuna ripercussione legale.

Nel segmento realizzato per gli sketch comici di Who Is America? Cohen si era finto un esperto israeliano dell'anti-terrorismo, il generale Erran Morad, e usava uno strumento apparentemente in grado di segnalare la presenza di eventuali pedofili.

Moore aveva fatto causa a Cohen sostenendo di essere stato preso in giro e ritratto come un predatore sessuale sulle tv nazionali e a livello internazionale, situazione che gli avrebbe rovinato la reputazione e causato stress emotivo a lui e alla sua famiglia, chiedendo quindi ben 95 milioni di dollari come risarcimento.

Dopo che nel 2021 era stato stabilito che non c'erano abbastanza motivazioni per procedere con il processo, ora anche l'appello è stato respinto sostenendo, tra le varie motivazioni, che "nessuna persona ragionevole potrebbe credere che esista e funzioni realmente un detector di pedofili".
Moore, tuttavia, ha già dichiarato che presenterà un secondo appello perché ritiene sia necessario fermare definitivamente Sacha Baron Cohen e la sua condotta "fraudolenta e pusillanime".