Sacha Baron Cohen: archiviata la causa per diffamazione avanzata dal politico Roy Moore contro la star

Un giudice ha accolto le richieste dei legali di Sacha Baron Cohen archiviando la causa per diffamazione avanzata da Roy Moore dopo la messa in onda di Who Is America?.

La causa per diffamazione di Roy Moore contro Sacha Baron Cohen sembra essere stata definitivamente archiviata a distanza di tre anni.
La diatriba era nata a causa di un episodio di Who Is America? che aveva portato il politico a chiedere 95 milioni di dollari come danni.

Pollici alzati per Sacha Baron Cohen in una scena di 'Borat'
Pollici alzati per Sacha Baron Cohen in una scena di 'Borat'

Il giudice John P. Cronan, per quanto riguarda il caso che vedeva Sacha Baron Cohen costretto a difendersi dalle accuse di Roy Moore, ha dichiarato: "Gli imputati hanno richiesto un giudizio sommario, sostenendo che le richieste dei querelanti siano precluse da una clausola di rinuncia nell'accordo che il giudice Moore ha firmato prima dell'intervista e dal primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti".

L'ex giudice dell'Alabama aveva sostenuto, dopo la messa in onda del terzo episodio di Who Is America?, che la sua partecipazione all'intervista era stata ottenuta con l'inganno e che i documenti da lui firmati quindi non erano validi. Moore non aveva inoltre apprezzato le allusioni alla sua presunta pedofilia che erano state avanzate da Cohen, travestito da giornalista.

Gli avvocati della star di Borat avevano sostenuto che il contratto firmato fosse molto chiaro e dopo alcune discussioni su quale corte avesse la giurisdizione del caso, si è ora giunti a una decisione. Il giudice, con una sentenza di 26 pagine, ha sottolineato che Moore e sua moglie non possono procedere con la causa per diffamazione: "La Corte concorda sul fatto che le pretese del giudice Moore siano precluse da un inequivocabile linguaggio contrattuale che esclude la possibilità di avanzare le accuse. Anche se Kayla Moore non ha firmato quel contratto, le sue affermazioni sono vietate dal Primo Emendamento. La richiesta degli imputati viene quindi accolta nella sua interezza".

Il giudice Cronan ha inoltre sottolineato che il fatto che Who Is America? fosse chiaramente un progetto di natura satirica e ha tenuto conto del contesto in cui erano state presentate le scene "nessun spettatore ragionevole avrebbe interpretato la condotta di Cohen durante l'intervista come se stesse facendo delle affermazioni basate sui fatti riguardanti il Giudice Moore".