Ryan Phillippe e il ruolo del teenager gay in Una vita da vivere: "Avevo paura, era un'epoca così diversa"

L'attore Ryan Phillippe ha ricordato l'esperienza vissuta nell'interpretare il primo teenager gay in una soap opera in Una vita da vivere.

Una foto di Ryan Phillippe

Ryan Phillippe ha interpretato il primo teenager gay nella storia delle soap opera in Una vita da vivere all'inizio degli anni '90 e, in una nuova intervista, ha ammesso i suoi timori prima di accettare il ruolo.
Parlando con il magazine People, l'attore ha ricordato l'esperienza vissuta e il modo in cui ha avuto un impatto personale e sulla sua carriera.

Un personaggio importante

Nella soap opera era infatti presente il personaggio di Billy Douglas e Ryan Phillippe ha ricordato che chi gli era vicino gli aveva consigliato di rifiutare il ruolo in Una vita da vivere: "Ero così giovane, al punto che c'erano degli elementi di me stesso che avevano paura perché era un periodo così diverso".

Ryan Phillippe in una scena di Breach - L'infiltrato
Ryan Phillippe in una scena di Breach - L'infiltrato

L'attore ha proseguito ribadendo: "Penso ci fossero alcune paure associate con quel momento storico in cui eravamo ed essendo prima che venissero abbattuti così tanti pregiudizi e limiti in quel senso. Ma so che qualsiasi timore che qualcuno avesse sul fatto che lo interpretassi è svanito immediatamente non appena ho vissuto la reazione ricevuta dalle persone".

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La reazione degli spettatori

Ryan ha infatti svelato che il pubblico ha reagito in modo positivo quasi immediatamente e ha iniziato a ricevere lettere e commenti, in particolare da fan che gli hanno raccontato qualcosa di molto personale come il fatto che non si fossero mai sentiti rappresentati veramente nel mondo dell'intrattenimento o che vedendo lo show alcuni genitori avessero trovato un modo per entrare in connessione con i propri figli LGBTQ. Phillippe ha quindi sottolineato: "Mentre proseguivo con quel lavoro, mi sono reso conto di quanto fosse importante per alcune persone. E avevo solo 17 anni, quindi non me ne rendevo veramente conto. Era un'epoca così diversa, ma sono davvero maturato avendo quell'esperienza e vedendo l'impatto che ha avuto per gli altri".