Anche il buddy cop movie Rush Hour, film campione di incassi con Chris Tucker e Jackie Chan protagonisti, è stato etichettato come "problematico" nel corso dell'ultima messa in onda televisiva di USA Network.
Il network statunitense, infatti, ha recentemente mandato in onda il film con un'avvertenza che segnalava la presenza di un fattore problematico prima dei titoli di testa. Il messaggio recitava: "Tutti amiamo le commedie tra amici... ma questo film è stato creato in un'epoca diversa. Per vostra informazione, alcune rappresentazioni, il linguaggio e l'umorismo possono sembrare obsoleti e a volte offensivi".
Siamo entrati in un'epoca in cui la satira e anche solo le commedie di ampio respiro di un'epoca precedente ai social media vengono segnalate come materiale pericoloso. Rush Hour - Due mine vaganti, con il suo umorismo di ampio respiro, gli scontri culturali e le battute da PG-13, non è certo Nascita di una nazione. Eppure, è stato messo nella stessa casella di punizione morale dei film con contenuti obsoleti o discutibili.
Scelta giusta o insulto all'intelligenza del pubblico?

Non è la prima volta che si assiste a questa situazione. Negli ultimi anni, abbiamo visto la brigata della rivalutazione culturale prendersela con Quei bravi ragazzi, Via col vento e Mezzogiorno e mezzo di fuoco, ognuno dei quali è stato introdotto sulla tv via cavo o in streaming con una qualche forma di messaggio di avvertenza sui contenuti che metteva in guardia da "linguaggio offensivo" di tipo razziale o di genere.

A Quei bravi ragazzi è stato imposto un disclaimer per la violenza e la rappresentazione di una mascolinità tossica. Via col vento è stato temporaneamente ritirato da HBO Max (prima di tornare con il disclaimer). Mezzogiorno e mezzo di fuoco, la satira tagliente di Mel Brooks che metteva alla berlina il razzismo, è ora avvolto da un'etichetta di avvertimento che ricorda che contiene... beh, satira.
In teoria, queste etichette dovrebbero fornire un "contesto". In pratica, sono un tentativo maldestro di evitare le polemiche pur proiettando il film. Sembrano una lezione, come se vi stessero dicendo che siete troppo stupidi per interpretare un film o qualsiasi opera d'arte da soli. Come se gli spettatori avessero bisogno di essere trattati con sufficienza, guidati da una baby-sitter morale, ma ha più il sapore di un insulto all'intelligenza del pubblico.