Gareth Edwards ha svelato che non è più riuscito a rivedere Rogue One, il film della saga di Star Wars di cui è il regista, dopo la morte di Carrie Fisher.
In un'intervista rilasciata al quotidiano The Telegraph il filmmaker ha infatti rivelato: "Non l'ho rivisto dopo il primo weekend in cui è arrivato nelle sale, quando Carrie era ancora con noi. Semplicemente provavo la sensazione che l'intero progetto fosse, a essere onesti, una grande lettera d'amore nei confronti di Carrie".
Edwards ha aggiunto: "Quello che stiamo facendo con l'intero film è gettare le basi per quel momento in cui sulla Morte Nera vengono consegnati alla Principessa Leia i progetti, in cui passiamo a lei il testimone, ce ne andiame e da lì parte quel film che ci ha ispirato così tanto quando eravamo ragazzi. Quindi non avrebbe potuto concludersi in un modo migliore dal mio punto di vista".
Gareth ha inoltre ammesso che uno dei suoi più grandi rimpianti è non aver incontrato ufficialmente la star: "E' semplicemente triste. Ho sempre pensato che a un certo punto avrei avuto modo di incontrarla e parlarle del film, ma non è mai accaduto nel modo giusto. Le sono passato accanto sul set di Star Wars: Il risveglio della forza, quando stavo incontrando dei membri della troupe, e lei mi è passata vicino e ho avuto una piccola crisi da fan".
Il regista ha concluso spiegando che è comunque felice di aver ottenuto l'approvazione della star: "Quella scena è stata completata così tardi perché stavamo cercando di realizzarla nel modo giusto e la produttrice Kathleen Kennedy ha dovuto portarla personalmente, su un computer portatile, per mostrargliela. E inizialmente Carrie sembra non si sia resa conto che era stata realizzata con gli effetti speciali e si era chiesta se fosse del materiale preso da altre fonti. E' stato qualcosa che ci ha rassicurati".