Con la morte di Carrie Fisher, si va ampliando il dibattito sull'uso degli attori scomparsi il cui aspetto viene ricostruito in CGI per perpetuare la loro presenza nei film. La Fisher aveva già ultimato le riprese di Star Wars: Episode VIII prima della sua scomparsa, ma resta aperta la questione di cosa accadrà in futuro al Generale Organa sul grande schermo. Lucasfilm ha già affrontato la spinosa questione in Rogue One: A Star Wars Story riportando in vita Grand Modd Tarkin, personaggio interpretato da Peter Cushing nel franchise.
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Il personaggio di Cushing, Wilhuff Tarkin, è stato resuscitato digitalmente con l'aiuto dell'attore Guy Henry, che ha interpretato il governatore imperiale in fase di ripresa. In seguito l'aspetto di Peter Cushing è stato apposto sulla faccia di Henry in post-produzione. Il procedimento era molto complesso, perciò Lucasfilm aveva ideato un piano B in caso il risultato non fosse soddisfacente. Ecco cosa ha dichiarato il supervisore agli effetti speciali John Knoll: "Abbiamo parlato di far partecipare l'ologramma di Tarkin alle conversazioni, oppure di affidare i suoi dialoghi ad altri personaggi".
L'idea era di diminuire la permanenza di Tarkin sullo schermo se il personaggio non fosse risultato abbastanza convincente, ma alla fine, pur mostrando ancora i limiti di una ricostruzione digitale, il personaggio ha avuto un ruolo centrale nel film, il tutto con il supporto degli eredi di Peter Cushing.
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